Dal punto di vista economico, il distretto più ricco dell’Albania è quello di TIRANA, la capitale, mentre l’area più “depressa” è quella di Debra, nella parte nord est del paese.
L’Istituto di Statistica albanese ha pubblicato i dati sui consumi relativi all’anno 2018, riportando che la spesa media mensile di una famiglia di TIRANA è pari a 730 euro; a 475 ammonta quella di un nucleo famigliare che vive a DIBRA.
Spalmando i dati riportati da INSTAT, sull’intera popolazione del paese delle Aquile, si evince che mediamente ogni famiglia ha speso il 3.4% in più nel 2018 rispetto all’anno precedente, arrivando ad un valore mensile medio pari a 620 euro.
Come in ogni altro paese del mondo, la fetta più ampia della torta, a sintesi delle spese globali, è occupata dal settore alimentari, che registra un 44%, a seguire locazioni e bollette.
Nel 2018 (rispetto al 2017) ogni albanese ha destinato più soldi alle cure mediche ed alle riparazioni domestiche e meno alla vita sociale: hotel, ristoranti, cinema, ma anche istruzione.
In Albania, il divario tra ricchezza e povertà rappresenta ancora uno zoccolo duro da ammorbidire, lavorando alacremente in sinergia stretta tra politica e società civile.
La popolazione benestante ha una capacità di spesa pari a 1.7 punti percentuali in più della cittadinanza meno abbiente.
Una forbice troppa ampia, che deve essere ridotta perché il processo di modernizzazione del paese continui in modo omogeneo, efficace ed efficiente.