ROMA – Il prezzo del grano è sceso del 9 per cento negli ultimi tre giorni dopo l’impegno dell’Onu per garantire le spedizioni di quello bloccato in Ucraina, la possibilità che l’India consenta il rispetto dei contratti di vendita già stipulati nonostante il bando all’export e l’aumento dei raccolti in Russia del 2,6 per cento per raggiungere 84,7 milioni di tonnellate delle quali circa la metà destinate all’esportazioni (39 milioni di tonnellate). E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti alla chiusura settimanale della borsa merci future di Chicago che rappresenta il punto di riferimento mondiale del commercio delle materie prime agricole dove il grano è sceso a 11,68 dollari per bushel e in calo del 4 per cento nei tre giorni sono anche le quotazioni del mais destinato all’alimentazione animale. Un andamento – sottolinea la Coldiretti – che non significa in realtà il superamento delle difficoltà, ma piuttosto l’accresciuto interesse sul mercato delle materie prime agricole della speculazione che ha approfittato degli alti valori raggiunti per realizzare profitti. Secondo gli analisti infatti – precisa la Coldiretti – i grandi fondi speculativi che operano sulla borsa delle materie prime hanno preferito guadagnare dopo i valori record raggiunti dalle quotazioni. Le speculazioni – spiega la Coldiretti – si spostano dai mercati finanziari in difficoltà ai metalli preziosi come l’oro fino ai prodotti agricoli dove le quotazioni dipendono sempre meno dall’andamento reale della domanda e dell’offerta e sempre più dai movimenti finanziari e dalle strategie di mercato che trovano nei contratti derivati “future” uno strumento su cui chiunque può investire acquistando e vendendo solo virtualmente il prodotto.
Coldiretti: “In 3 giorni, prezzo del grano -9%”
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