Nella nuova manovra finanziaria, è previsto il pignoramento della pensione nei casi in cui il beneficiario abbia maturato un debito verso terzi.
COME FUNZIONA IL PIGNORAMENTO DELLA PENSIONE?
La somma pignorabile può essere recuperata direttamente dall’INPS – alla fonte – o prelevata in un secondo tempo sul conto del debitore.
L’articolo 96 della Legge di Bilancio 2020 “Riforma della riscossione degli enti locali”, se l’intera normativa venisse approvata senza modifiche, prevede uno stretto giro di vite per tutti i debitori verso i Comuni.
In particolare, i pensionati che non abbiano pagato le tasse locali saranno chiamati ad estinguere il proprio debito nel più breve tempo possibile per evitare la procedura di pignoramento esecutivo.
Nel caso in cui il debito sia legato alle tasse sulla casa, sui rifiuti e alle rette scolastiche il pignoramento sarà meno facilmente evitabile.
QUALI SONO LE PENSIONI PIGNORABILI?
Sono pignorabili tutte le pensioni che “superano l’importo dell’assegno sociale + il 50% dello stesso importo”, quindi “gli importi della pensione che superano i 691,11 euro netti”.
Non sono, invece, pignorabili le seguenti forme pensionistiche:
- l’assegno sociale;
- la pensione di invalidità totale;
- l’indennità di accompagnamento.
CHI RISCHIA DI PIU’?
- debitori di Imu con assegni SUPERIORI a 691,11 euro
- debitori di Tasi con assegni SUPERIORI a 691,11 euro
- debitori di bollo auto con assegni SUPERIORI a 691,11 euro
- debitori di tasse locali con assegni SUPERIORI a 691,11 euro
A questo punto, dobbiamo solo vedere cosa succederà.