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INCHIESTA CORRUZIONE SU CEZ, L’OPPOSIZIONE PRESENTA UN DISEGNO LEGGE PER LE INDAGINI DEI PROCURATORI STRANIERI

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L’opposizione albanese  guidata da Lulzim Basha di centrodestra, ha presentato oggi un disegno legge che dovrebbe permettere il coinvolgimento di procuratori stranieri nell’inchiesta su un presunto affare di corruzione della società ceca Cez che fino al 2013 gestiva l’operatore del sistema di distribuzione dell’energia e in cui sarebbero coinvolti politici e alti funzionari albanesi. Al centro dell’inchiesta dovrebbe essere il contratto che la Cez ha firmato nel 2010 con la società Debt International Advisory (Dia), incaricata di raccogliere i debiti nei confronti dell’operatore del sistema di distribuzione di energia, che ammontavano a circa 200 milioni di euro.

La Dia, controllata dal cittadino albanese, Kastriot Ismailaj, attualmente agli arresti in carcere per “truffa” e “riciclaggio di denaro”, proprio per l’affare dei debiti della Cez, ha fatto ricorso all’Arbitrato internazionale di Vienna, chiedendo un risarcimento di 130 milioni di euro. Dopo che nel 2014, la Cez, ha ceduto le proprie azione al governo albanese, il processo presso l’Arbitrato viene adesso seguito dall’Osshe, la società a capitale statale che gestisce l’operatore del sistema di distribuzione di energia elettrica. Un rapporto dello studio legale internazionale Clifford Chanse, che difende gli interessi dell’azienda di distribuzione di energia Osshe, nel processo di Vienna, sostiene che la Dia avrebbe avuto un forte sostegno politico per ottenere il contratto per la raccolta dei debiti.
Secondo il rapporto, gran parte dei fondi per un ammontare di oltre 4,5 milioni di euro, ottenuti dalla Dia, sarebbero andati “nelle tasche di politici albanesi, e per conto di almeno un ex premier, accusato tempo fa di corruzione e anche a favore di un funzionario dell’Authority albanese per l’Energia” (Ere). Secondo la Rete del giornalismo investigativo nei Balcani (Birn), l’ex premier indicato dal rapporto sarebbe l’attuale presidente del parlamento Ilir Meta, che all’epoca era ministro degli Esteri e poi dell’Economia nel governo dell’ex premier di centro destra Sali Berisha. Meta infatti, risulterebbe l’unico politico che sembra coincidere alla descrizione dello studio legale, essendo stato ex premier albanese processato per corruzione, anche se poi riconosciuto non colpevole. Meta, ha respinto le accuse.
L’opposizione vuole che i procuratori internazionali indaghino anche sull’accordo fra il governo albanese e la società ceca Cez che fino al 2014 deteneva il controllo della compagnia albanese di distribuzione di energia. La Cez ha comprato nel 2009, per 102 milioni di euro, il 74 per cento delle azioni dell’operatore pubblico di distribuzione di energia, ma il contratto è stato poi annullato nel 2013 dall’allora governo di centrodestra dell’ex premier Sali Berisha “per mancato rispetto degli obblighi”. La Cez fece subito ricorso all’Arbitrato internazionale di Vienna, me nel 2014 le parti trovarono un accordo, che prevedeva l’acquisto da parte delle autorità albanesi delle azioni della Cez per 95 milioni di euro. Ma secondo l’opposizione, tale accordo avrebbe comportato danni finanziari allo Stato, poiché la Cez “aveva cumulato un debito di circa 500 milioni di euro nei confronti dello Stato e delle imprese albanesi”.
In un documento che accompagna il disegno legge, consegnato già in parlamento, l’opposizione sostiene che “un’inchiesta internazionale sia necessaria dato che ci sono sospetti di coinvolgimento delle massime cariche dello Stato, l’attuale premier Edi Rama, il presidente del parlamento Ilir Meta, il ministro dell’Energia ed altri alti funzionari”, si legge nel testo. “Un’inchiesta solo dalla procura albanese sarebbe incompleta in quanto si tratta di indagare le massime autorità del paese mentre la loro pressione sulla procura e gli organi della giustizia è in crescita”. La normativa proposta dall’opposizione prevede che ai procuratori internazionali vengano riconosciuti pari diritti con gli investigatori locali “affinché venga fatta luce su tutta la vicenda”.

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