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Ulassai: dal Pnrr nuove opportunità per la rinascita dei borghi in Sardegna

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CAGLIARI – È del comune di Ulassai il progetto pilota selezionato dalla Giunta regionale della Sardegna nell’ambito degli interventi finanziati con le risorse del Pnrr per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi a rischio abbandono. La proposta del comune, riferisce una nota, è denominata “Dove la natura incontra l’arte” e vede l’opera dell’artista Maria Lai come filo conduttore, proponendo Ulassai e il suo territorio come modello internazionale di comunità sostenibile fondato sul patrimonio dell’arte, dell’ambiente, dell’identità e della qualità delle relazioni sociali. Il progetto coniuga il patrimonio artistico di Maria Lai con quello ambientale e paesaggistico dei Tacchi e dell’ambiente naturale circostante.

“Abbiamo scelto un progetto ambizioso, che prevede interventi volti alla riqualificazione degli spazi pubblici, restauro del patrimonio storico-architettonico e valorizzazione patrimonio culturale materiale e immateriale di Ulassai, trasformato in un museo a cielo aperto grazie all’impegno di Maria Lai, della quale si conserva la collezione pubblica più importante: sono convinto che tali interventi di riqualificazione costituiscano un’opportunità importante di sostegno all’economia locale, in termini di rilancio occupazionale e di una rinnovata attrattività con lo sviluppo di infrastrutture e servizi nel campo della cultura e del turismo per la rinascita dei borghi abbandonati o a rischio di abbandono”, ha commentato il presidente della Regione, Christian Solinas, ricordando che già nella finanziaria la Sardegna ha messo in campo risorse importanti per combattere lo spopolamento e favorire la rinascita economica, sociale e culturale dei paesi dell’interno.

“Il progetto mira all’integrazione dei valori culturali, paesaggistici e delle tradizioni con l’innovazione, le nuove tecnologie e la green economy, nel rispetto della sostenibilità ambientale, economica e gestionale delle iniziative proposte, e risulta necessario procedere al coinvolgimento e alla partecipazione della comunità e dell’associazionismo locale: secondo i tempi dettati dal Pnrr, la proposta progettuale deve prevedere la conclusione di tutti gli interventi proposti, entro il secondo trimestre del 2026”, ha affermato l’assessore alla Cultura, Andrea Biancareddu, aggiungendo che alla direzione generale dei Beni culturali sono pervenute proposte progettuali da parte di 25 comuni.

La proposta di Ulassai, ha continuato, è pienamente rispondente alle finalità dell’avviso e alle linee guida del ministero della Cultura, ed è coerente con gli assi strategici e le priorità trasversali del Pnrr. “La scelta di questo comune è anche giustificata dalla rilevante dinamica demografica, con una diminuzione del 19,57 per cento della popolazione in 20 anni, tanto che secondo l’Indice di deprivazione multipla della Sardegna quello di Ulassai è classificato come comune in condizione di attuale e prevedibile malessere demografico”, ha spiegato, aggiungendo che l’indice di vecchiaia è pari a 212 (148,7 il dato nazionale) con un’incidenza di anziani soli di 43,9 (27,1 il dato nazionale).

La proposta, prosegue la nota, si sostanzia in 38 iniziative che prevedono interventi materiali e immateriali, nei settori della ricettività turistica, di sostegno all’economia, dei servizi per gli sport all’aria aperta, della mobilità elettrica, della valorizzazione del patrimonio naturale, culturale e artistico, del presidio del territorio, dell’organizzazione di eventi culturali, dell’animazione territoriale. L’innovazione digitale è la direttrice trasversale a tutti gli interventi per trasformare e proporre Ulassai come una smart community. Diversi interventi sono poi dedicati alle fasce giovanili e al sostegno alle famiglie, intervenendo sulle scuole e sull’offerta educativa.

L’intero progetto prevede un ampio coinvolgimento della popolazione locale: un’azione specifica è dedicata a rendere sistematico il coinvolgimento della popolazione attraverso l’attivazione di laboratori e di living labs applicati alle fasi di definizione d’uso di interventi edilizi e infrastrutturali e nella co-progettazione partecipativa di iniziative. Verrà utilizzata la metodologia dei living labs, già ampiamente testata nei processi di rigenerazione urbana, concepita sia per coinvolgere la cittadinanza nella co-progettazione delle soluzioni introdotte con gli interventi sia per testare le soluzioni e migliorarne la realizzazione alla luce dei bisogni e delle percezioni della cittadinanza.

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