Pic nic. “Curioso” appellativo della colazione o merenda consumata rigorosamente all’aperto durante una gita al mare, al lago, in campagna, in collina, in montagna, dove più ci aggrada.
LA STORIA DEL PIC NIC
Questa la definizione dell’espressione Pic Nic che leggiamo (tranno la parte iniziale “curioso” e quella finale “dove più ci aggrada” che sono nostre aggiunte) nel dizionario.
Il termine trova la sua origine etimologica nel francese arcaico “poique” che significa “prendere” – “rubacchiare” e “nique” che significa “roba di poco conto”.
L’espressione, quindi, originariamente, siamo alla fine del XVII secolo, indicava la frugalità di un pasto consumato con pochi e semplici alimenti lontano da casa.
Il Pic Nic nasce come pasto da portarsi dietro, soprattutto durante le battute di caccia, rappresentando una pausa conviviale per uomini e donne, che – in questa rara occasione – potevano mettere da parte le rigide regole d’etichetta e, liberamente, stendersi su di una tovaglia a quadri, godendo del caldo sole e del cibo buono.
IL PIC NIC NELL’ARTE
Il Pic Nic fa la sua comparsa nelle espressioni artistiche dopo il Settecento, quando lo vediamo riprodotto nelle tele di artisti francesi, inglesi, fiamminghi.
E’ successivamente, con l’impressionismo, che il Pic Nic diviene “colorato” ed “affascinante” oggetto dei dipinti che hanno fatto il giro del mondo più e più volte.
Il più scandaloso Pic Nic che la storia dell’arte riporta è il degasiano “Déjeuner sur l’Herbe”, unn raffinato divertissement di artisti ed intellettuali in un contatto molto stretto con la natura.