Che questo drammaticamente nefasto evento pandemico globale ci sta profondamente cambiando è un fatto comprovato.
A modificarsi sono le esteriorità.
Città e paesi svuotati e silenziosi.
Volti e visi di persone smarrite e preoccupate.
Strade senza automobili, ferme ai lati in un insolito riposo.
Parchi chiusi da nastri rossi e bianchi, che si muovono agitati dalla leggera aria della sera, quasi a dirci che LEI c’è per tutti noi e soprattutto per coloro i quali stanno strenuamente lottando per introdurne un po’ nei loro polmoni affievoliti, in corpi stanchi di lottare contro un nemico invisibile.
Anche l’aria, quella che vorremmo tutti uscire a prendere, almeno per pochi minuti, è la stessa che disperatamente deve essere mantenuta “pura” e utilizzata per dare vita a chi – per colpa della sua assenza – la sta perdendo.
Per questo dobbiamo conservarne la salubrità, osservando– quanto più possibile – le regole “imposte”, lasciando ogni spazio vitale fuori dalle nostre case a chi lo sappia gestire meglio di quanto potremmo fare noi.
Questi sono gli eroi. Noi siamo gli eroi.
Quando tutto va come deve andare, la fantasia ci obbliga a creare mostri immaginari, nemici fortissimi da sconfiggere per mettere in campo le eccellenze fantastiche delle menti che chiamasi EROI.
E così che ne sono nati la maggior parte.
Pensiamo a WONDER WOMAN, SUPERMAN, BATMAN, IRON MAN…ma anche in tempi addietro ZORRO…persino i COW BOY erano eroi a modo loro…
Tutti apparivano nel momento del bisogno per mettere in campo il loro meglio in sensazionali combattimenti contro un nemico spaventoso.
Poche mosse efficaci e via, pronti ad una nuova avventura, tra gli applausi dei bambini ed il rumore dei sacchetti di pop corn nelle sale buie di cinema affollati.
Cari tutti, le cose sono molto diverse, oggi.
Gli eroi non si inventano.
I nemici neppure; ci sono, si diffondono anche se non li vediamo.
Per sconfiggerli bisogna combattere una guerra, che sta facendo e farà molte vittime; una guerra che non è una messa in scena con tanto di spettatori paganti, ma rappresenta una realtà con la quale tutti noi stiamo imparando a fare i conti giorno dopo giorno.
E chi sono gli eroi?
I contagiati dal virus, che soffrono e muoiono da soli.
Chi si dedica alle loro cure, medici, infermieri e personale sanitario.
Ma eroi sono anche tutte le persone che escono di casa, ogni giorno, per svolgere il proprio fondamentale lavoro.
Eroi sono i netturbini, il personale addetto alle pulizie, chi lavora nei negozi aperti (dai supermercati alle tabaccherie…).
Eroi sono anche i nostri politici, che si adoperano anche loro – da essere umani quali sono – a porre fine a qualcosa che pare non averne affatto.
Eroi, in fondo siamo tutti noi che nelle nostre case ci prodighiamo coi bambini per aiutarli a dare colore al periodo più grigio della loro esistenza, disegnando i meravigliosi arcobaleni che “fioriscono” sui balconi dal nord al sud d’Italia, annunciando una primavera che è – e deve – essere alle porte.
Che ci affacciamo ai balconi e cantiamo, in un abbraccio che tutti ci unisce nella durata di poche canzoni.
Che ci salutiamo dalle finestre, gli uni con gli altri, conoscendo vicini, mai visti prima del virus.
Che prepariamo il pane per il signor anziano della porta accanto.
Che mettiamo a disposizione il nostro ingegno per produrre e regalare mascherine.
Ognuno come può cerca di dare il meglio di sé e questa è la sola cosa che ci serve per vincere.
Lasciamo perdere le polemiche, le critiche, le cacce alle streghe.
Utilizziamo le nostre sane energie per dimostrare a tutti quanti che i veri eroi non c’è bisogno di inventarli.
Ludovica Ambrogetti
