ROMA – Mettere la medicina dalla parte delle donne significa riconoscere l’esistenza di differenze di genere e lavorare per garantire parità, equità e appropriatezza in ambito medico. Nel suo indirizzo di apertura del convegno “La medicina dalla parte delle donne”, organizzato a Siena dall’azienda Ospedaliero-Universitaria senese, il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri affronta un tema di grande rilevanza nell’agenda politica e sanitaria del nostro paese, e prosegue: “Non mi riferisco solo alla medicina genere-specifica, ma in generale alle politiche di genere, perché sappiamo bene che le determinanti della salute e le condizioni di benessere delle persone sono definite dall’insieme delle variabili, non solo fisiche, ma anche ambientali, sociali, culturali e relazionali in cui essi vivono ed interagiscono”.
Sileri ha sottolineato come una maggiore attenzione alle politiche di genere in sanità è fondamentale per portare consapevolezza a tutti gli stakeholders della filiera sanitaria e per realizzare l’obiettivo di una reale medicina personalizzata su misura della paziente o del paziente.
Sileri ha quindi presentato alcuni esempi di come l’attenzione al genere possa affinare gli interventi sanitari. Uno è quello dell’endometriosi, di cui lunedì 28 marzo ricorre la giornata mondiale. Si tratta di una malattia cronica che colpisce circa il 10 per cento delle donne: numeri alla mano, significa circa tre milioni di donne in Italia, dato probabilmente sottostimato perché troppo spesso questa patologia è sottodiagnosticata e sottotrattata, con ritardi nella diagnosi che arrivano anche a 8-12 anni.
Il ministero della Salute, con la legge di bilancio 2020, ha stanziato 4 milioni di euro per il biennio 2020-2021, utilizzati per progetti di ricerca e formazione, ai quali si sono aggiunti ulteriori tre milioni di euro con la legge di bilancio 2021. E ricerca e formazione sono proprio le leve su cui concentrare gli interventi e le politiche sanitarie, perché una corretta e tempestiva presa in carico delle pazienti passa dalla conoscenza, dalla multidisciplinarietà e dall’accesso omogeneo alle terapie più appropriate. Sileri ha concluso il suo intervento sottolineando come la medicina di genere, con tutti i temi che abbraccia, sia un aspetto assolutamente centrale e imprescindibile verso una medicina “sartoriale” e una sanità personalizzata, capace di prendersi cura in maniera eccellente di chiunque ne abbia bisogno.
