Niko Peleshi, vicepremier albanese e Damian Gjiknuri, ministro dell’Energia, hanno ispezionato nei giorni scorsi le fasi preparatorie dei lavori di costruzione del gasdotto transadriatico (Tap), nell’area sud orientale del paese balcanico. Shkelqim Bozgo, responsabile del progetto in Albania, ha illustrato ai rappresentanti istituzionali il lavoro svolto fino ad ora. “Ci aspettiamo che entro la fine di gennaio giungano in Albania le prime condutture. A marzo inizieremo invece a trasportarle e distribuirle lungo il percorso del gasdotto. Il nostro obiettivo è di iniziare con i lavori di costruzione veri e propri a metà del prossimo anno”, ha affermato Bozgo. Durante la visita, il ministro Gjiknuri ha detto che il governo sta lavorando con la gestione del Tap per affrontare i problemi dei cittadini albanesi. “Nel 2016-17 saranno erogate le principali quantità di denaro con un impatto immediato nell’economia albanese. Attualmente sono 1.050 le persone assunte, un attore che ha avuto un impatto importante sulla comunità locale”, ha detto Gjiknuri. Per il vicepremier Peleshi, il consorzio del Tap ha delle responsabilità sociali.
“Dobbiamo prepararci al fatto che si tratta di un progetto complesso, e che sinché non sarà completato si creeranno dei problemi alla vita quotidiana. Tuttavia i vantaggi saranno notevolmente superiori”, ha affermato Peleshi. Il gasdotto Tap trasporterà in Europa, attraversola Turchia e la Grecia, il gas azero a partire dal 2020. La conduttura, della lunghezza complessiva di 870 chilometri circa, si collegherà al gasdotto trans-anatolico (Tanap) nei pressi del confine turco-greco. Il metanodotto prima di approdare nel Sud Italia, in Puglia, attraverserà Grecia, Albania e Mar Adriatico.