L’andamento delle importazioni e delle esportazioni registrato in questa prima parte di anno 2019 si sta dimostrando molto altalenante.
Nel solo mese di luglio, i flussi commerciali coi paesi esteri hanno subito una brusca battuta di arresto: le esportazioni si sono ridotte del 2.3% e dello 0.5% le importazioni.
In particolare le esportazioni hanno registrato un decremento del 3.9% verso i paesi extra UE e dell’1.1% verso i paesi della Comunità Europea.
Spalmando i dati in un range temporale più ampio, il trimestre maggio-luglio, si evidenzia un incremento nell’export pari all’1.5% mentre il settore importazioni rimane stazionario, rispetto al medesimo periodo del precedente anno.
I settori maggiormente trainanti la nostra economia esportata fuori confine vi sono quello farmaceutico, quello chimico-medicinale e botanico (+27.3%), a cui aggiungiamo i prodotti agro-alimentari, le bevande, il tabacco (+13.9%), gli articoli di abbigliamento (+15.3%), i mezzi di trasporto (eccetto gli autoveicoli) che guadagnano +13.1%.
In calo evidente i prodotti petroliferi raffinati che riportano -19.4%.
I paesi che più si rivolgono ai nostri mercati sono la Svizzera (+32.8%), gli USA (+18%), la Francia (+4.6%), la Spagna (+8.9%).
Diminuiscono, invece, le vendite nei mercati OPEC (-13.1%) ed in quelli della Cina (-10.1%).
Tradotti in euro, questi dati parlano chiaramente di un surplus commerciale di 1.972 milioni che determinano un avanzo commerciale di +29.710 milioni.