L’Albania viene ancora considerata “un regime ibrido” da Freedom House, che ha pubblicato il suo rapporto annuale “Paesi in transizione 2016”. In un criterio di punteggio dove l’1 dimostrerebbe il più alto livello di democrazia e 7 quello più basso, l’Albania ha ottenuto 4,14 punti, la stessa valutazione dell’anno precedente. La migliore posizione, con 3 punti, spetta alla situazione ed all’operato della società civile, mentre il problema della vasta corruzione (5,25 punti), continua a penalizzare il paese. Rispetto alla precedente valutazione l’Albania ha rilevato un miglioramento dell’indice relativo ai processi elettorali, +0,25 punti, ma è diminuita invece, della stessa misura, la valutazione relativa all’indipendenza dei media.
Nate Schenkkan, direttore del progetto “Paesi in transizione”, ha precisato in un’intervista concessa all’emittente statunitense “Voice of America”, che “in Albania, come in tutti i paesi dei Balcani, si nota una rivalità politica molto aspra, che a volte supera i limiti di una normale competizione, e ciò rischia di spostare l’attenzione dalle riforme istituzionali e dal miglioramento del sistema giudiziario, dalla lotta alla corruzione o all’economia sommersa”. A suo avviso l’incaglio politico potrebbe essere la conseguenza di una corruzione dalle radici profonde. Schenkkan osserva che il paese “ha intrapreso una serie di riforme, ma noi vogliamo vedere piuttosto la loro attuazione ed efficacia. Sarà quest’aspetto a determinare in futuro una migliore valutazione o meno sull’Albania”, ha puntualizzato il rappresentante di Freedom House.