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DURAZZO: INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI DEI PAESI BALCANICI PER FAVORIRE L’INTEGRAZIONE UE

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Intensificare la cooperazione tra i paesi dei Balcani occidentali nel settore dei trasporti e dell’energia come mezzo per accelerare il processo di integrazione europea della regione: questo il significato principale emerso dall’incontro di Durazzo, in Albania, tra i ministri degli Esteri dei paesi dei Balcani occidentali. L’incontro è stato organizzato principalmente per gettare le basi per l’importante summit in programma il 4 luglio a Parigi che rientra nell’ambito del processo di Berlino, iniziativa del cancelliere tedesco Angela Merkel per promuovere lo sviluppo economico dell’area balcanica e il suo percorso di integrazione europea.

 

Oltre al ministro degli Esteri albanese, Ditmir Bushati, hanno partecipato all’incontro anche gli omologhi di ex Repubblica jugoslava di Macedonia (Fyrom), Bosnia e Montenegro – rispettivamente Nikola Poposki, Igor Crnadak, Igor Luksic -, mentre per il Kosovo ha partecipato il ministro ad interim Petrit Selimi e per la Serbia il sottosegretario agli Esteri (in quanto il capo della diplomazia Ivica Dacic ha iniziato oggi una visita in Russia). Presenti a Durazzo anche il commissario Ue all’Allargamento Johannes Hahn, il ministro degli Esteri della Repubblica Ceca (in rappresentanza dei paesi del gruppo di Visegrad), Lubomir Zaoralek, il segretario di Stato agli Esteri francese Harlem Desir e il sottosegretario agli Esteri italiano Vincenzo Amendola.
Durante il suo intervento a Durazzo il commissario Ue Hahn ha affermato che considera “molto importante portare avanti il processo di Berlino”. “Per la prima volta abbiamo a che fare con una stretta cooperazione di questo tipo che si è tradotta anche in progetti regionali congiunti”, ha spiegato Hahn al termine vertice dei ministri degli Esteri dei Balcani occidentali. Sul modello del gruppo di Visegrad (organizzazione transnazionale che coinvolge Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia e Ungheria), i paesi dei Balcani hanno deciso di istituire anche il Fondo per i Balcani, che avrà sede a Tirana. “E’ un Fondo simbolico che necessita di finanziamenti e sostegno con le capacità umane”, ha spiegato Hahn, soffermandosi anche su un’altra iniziativa, quella dell’Ufficio regionale per la gioventù, promossa dal premier albanese Edi Rama e da quello serbo Aleksandar Vucic, e che dovrebbe ricalcare il modello della cooperazione franco-tedesca. Anche quest’Ufficio avrà sede a Tirana. Il commissario Hahn ha annunciato che la formalizzazione di queste due iniziative dovrebbe avvenire durante il vertice di Parigi in programma il prossimo 4 luglio.
Hahn ha inoltre annunciato che la Commissione europea ha deciso di stanziare 150 milioni di euro a favore dei progetti regionali nei Balcani occidentali. Il pacchetto finanziario dell’Ue sarà presentato ufficialmente a Parigi a luglio. “E’ una cifra significativa per gran parte dei progetti”, ha sottolineato Hahn. Nel precedente summit dell’agosto 2015 a Vienna sono stati presentati dieci progetti, sei dei quali riguardano il settore dell’infrastruttura e trasporti, e quattro invece il settore energetico: “Almeno due di essi possono già partire da quest’anno”, ha spiegato il commissario europeo, premendo sull’approvazione di un Trattato dei trasporti e l’istituzione di un comune mercato energetico regionale “che porterà maggiore sicurezza ed efficacia dei costi. Tale progetto renderebbe possibile di sfruttare meglio le esistenti capacità ed offrirebbe maggiori opportunità per le energie rinnovabili, di cui ci sono grandi potenzialità nella regione”, ha detto il commissario Ue, ricordando anche l’impegno dei paesi dei Balcani a predisporre un mega-progetto regionale sull’energia che “la Commissione europea è disposta a sostenere”, ha precisato Hahn.

 

Particolare attenzione  è stata data allo sviluppo delle infrastrutture nella regione balcanica. Secondo il ministro degli Esteri albanese bisogna rendere l’integrazione europea “un processo win-win per i paesi dei Balcani occidentali, affinché completino il processo con la creazione di istituzioni democratiche”. Uno degli argomenti principali dell’incontro è stato quello relativo alla realizzazione della ‘Autostrada blu’, progetto riguardante la creazione di una autostrada veloce per collegare le località costiere di Croazia, Bosnia, Montenegro, Albania e Grecia. Albania e Montenegro saranno i maggiori beneficiari di questo progetto – che si caratterizza per un alto potenziale per lo sviluppo del settore turistico- , con finanziamenti per 4 milioni di euro dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers). Altri progetti stradali dei quali si è discusso sono stati quelli dei collegamenti tra Fyrom e Albania e tra la località serba di Nis, la capitale kosovara Pristina e l’albanese Durazzo.
L’Albania ha già ottenuto un sostegno finanziario per la linea di interconnessione energetica con l’ex Repubblica jugoslava di Macedonia (Fyrom), “mentre oggi abbiamo presentato il progetto per la linea ferroviaria Tirana-Durazzo-aeroporto internazionale Madre Teresa”, ha spiegato il ministro albanese Bushati. Il ministro degli Esteri si è detto contento del fatto che la collaborazione fra i paesi della regione sia diventata più facile. “Adesso spendiamo meno tempo a concordare sulle proposte comuni”, ha dichiarato Bushati. Durante l’incontro si è parlato anche dei progetti riguardanti la cooperazione fra i giovani e la loro formazione professionale, e Bushati ha sottolineato che “a Tirana sarà la sede dell’Ufficio regionale per la collaborazione giovanile”, come anche quella del Fondo dei Balcani occidentali che ricalca il modello del gruppo di Visegrad, per cui alla riunione ha preso parte anche il ministro Esteri della Repubblica Ceca Lubomir Zaoralek. Sulla crisi dei profughi, Bushati ha puntualizzato l’importanza di “un coordinamento fra i paesi della regione e l’Unione europea”, un coordinamento che a suo parere “serve anche negli sforzi comuni per la lotta al terrorismo”.
“La cooperazione regionale tra gli stati dei Balcani occidentali è fondamentale: il gruppo di Visegrad (Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia e Ungheria – V4) è felice di mettere a disposizione le proprie competenze per implementare questo progetto”, ha detto il ministro degli Esteri ceco Lubomir Zaoralek. “All’incontro dei ministri dei Balcani occidentali ho visto ancora una volta quanto forte sia l’ispirazione offerta dalla nostra esperienza centro europea”, ha scritto il ministro sul suo profilo Twitter, dicendosi “soddisfatto di poter offrire una cooperazione ancora più stretta tra il gruppo V4 e le nazioni dei Balcani occidentali”. “Dobbiamo integrarci come regione in parallelo con l’integrazione europea. La costruzione di strade migliori e di connessioni energetiche deve essere accompagnata da un’ agevolazione degli affari nell’area e dall’abbattimento delle barriere nella regione”, ha detto da parte sua il ministro degli Esteri macedone Nikola Poposki.
I partecipanti sono stati concordi nel ritenere che l’incontro è stato inoltre funzionale alla preparazione del summit annuale dei paesi membri del processo di Berlino che si svolgerà a Parigi il prossimo 4 luglio e che nel 2017 sarà ospitato a Roma dall’Italia. Particolare apprezzamento è stato espresso per il programma di consolidamento dello stato di diritto e di ripresa economica portato avanti dal governo albanese, guidato da Edi Rama. Tutti gli interlocutori hanno auspicato un rafforzamento della collaborazione economica, in particolare in ambito agricolo e turistico. Durante la visita in Albania il sottosegretario Amendola ha tenuto incontri bilaterali con il ministro degli Esteri macedone, con il ministro degli Esteri di Bosnia-Erzegovina e con il sottosegretario agli Affari esteri della Serbia. Con i tre rappresentanti governativi sono stati approfonditi alcuni aspetti della cooperazione bilaterale e regionale.
Da parte italiana è stato ribadito il sostegno ai rispettivi percorsi di avvicinamento all’Unione europea. In tutti gli appuntamenti una particolare attenzione è stata riservata al dossier migratorio e alla cosiddetta rotta balcanica. Il sottosegretario Amendola ha inoltre visitato il nucleo di frontiera marittima di Durazzo della Guardia di finanza, operativo in Albania dal 1997 con compiti di assistenza, consulenza e addestramento in favore della polizia di confine marittimo albanese. A margine dell’evento, il sottosegretario italiano agli Esteri ha avuto una serie di incontri bilaterali con i rappresentanti politici albanesi: i colloqui hanno evidenziato l’eccellente stato delle relazioni bilaterali tra i due paesi e sono stati un’occasione per ribadire il deciso sostegno italiano al percorso europeo dell’Albania.
La riunione di due giorni dei ministri degli Esteri dei Balcani occidentali “è molto importante in vista del prossimo vertice di Parigi”, ha dichiarato ad “Agenzia Nova”, il sottosegretario di Stato agli Esteri Amendola. L’Italia aderisce infatti al processo di Berlino e nel 2017 ospiterà il prossimo vertice dei leader balcanici. “E’ un momento storico, anche per il fatto della crisi migratoria, ma che rafforza la missione per una più stretta cooperazione anche in vista del processo di integrazione europea che l’Italia sostiene”, ha affermato Amendola. L’Italia è il principale partner economico in alcuni paesi della regione: per questo è interessata anche al loro sviluppo ed alla realizzazione dei progetti comuni presentati dai paesi della regione e che richiedono il sostegno finanziario da parte dell’Unione europea. I progetti, di cui si è discusso anche durante l’incontro dei ministri degli Esteri, riguardano principalmente la rete dei Trasporti e dell’Energia, per collegare i paesi delle regione tra di loro e progettare la loro integrazione alle più grandi reti europee. “E’ importante che questi progetti, con focus sull’interconnettività, siano realizzati nell’interesse delle economie locali, ma anche per rafforzare complessivamente il continente europeo”, ha sottolineato Amendola.
“La soluzione della crisi dei profughi necessita una risposta unitaria dell’Unione europea”, ha dichiarato infine ad “Agenzia Nova” il sottosegretario di Stato agli Esteri. Amendola ha anche ricordato che Il tema dell’immigrazione è stato discusso  durante la riunione, visto che la crisi ha investito anche alcuni paesi della regione: “Serve una risposta efficace alla crisi. l’Italia da tempo ha posto proposte e soluzioni che la Commissione europea ha fatto sue”, ha spiegato Amendola, aggiungendo che la risposta europea dovrebbe essere “in termini di modifica degli assetti comunitari, di solidarietà interna e di una visione geopolitica sul Medio Oriente”. 

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