In Albania l’interscambio commerciale su base annua è tornato a crescere a febbraio 2016. Secondo i dati pubblicati dall’INSTAT (Istituto albanese delle statistiche), il volume commercialo è ammontato ad oltre 59 miliardi di lek, cioè 429,7 milioni di euro, circa 13 milioni di euro in più rispetto al mese di febbraio del 2015. Paragonato invece con il mese di gennaio del 2016, la crescita è molto più significativa, circa 60 milioni di euro in più. Ad incidere sulla crescita dell’interscambio sembra essere il buon andamento delle importazioni, mentre le esportazioni hanno registrato un lieve calo su base annua.
Conseguentemente il disavanzo commerciale è cresciuto di 16,9 punti percentuale rispetto al febbraio del 2015, e di 29,6 punti percentuale rispetto al precedente mese di gennaio.
Le esportazioni albanesi nel febbraio 2016 ammontarono a 17,5 miliardi di lek (127,7 milioni di euro), pari al 4,5% in meno rispetto al febbraio del 2015, ma il 7,2% in più rispetto al mese di gennaio 2016. Secondo l’INSTAT, il calo sarebbe dovuto alla contrazione del gruppo “Minerali, combustibili ed energia elettrica”, che ha contribuito negativamente con un -12,9 punti percentuali. Sulle esportazioni albanesi continua infatti a pesare il calo dei prezzi di petrolio e dei minerali sui mercati internazionali. Sulla contrazione delle esportazioni un contributo negativo ha avuto anche il gruppo “Materiali edili e metalli”, -2,7 punti percentuali. Positivo l’andamento del gruppo “Tessile e calzature”, con un contributo di +9,3 punti percentuali e del gruppo “Alimentari, bevande e tobacco”, +2,8 punti percentuali.
Le importazioni invece, che ammontano a 41,523 miliardi di lek (302 milioni di euro) hanno registrato nel febbraio 2016 un incremento del 6,8% rispetto allo stesso periodo del 2015, mentre rispetto al gennaio 2016 l’aumento è stato ancor più forte, salendo del 19,1%. Ad incidere nel migliorato andamento, secondo i dati dell’INSTAT, è stato il gruppo “Tessili e calzature”, i cui acquisti dall’estero hanno contribuito di +3,3 punti percentuali, seguito dal gruppo “Prodotti chimici e plastica”, +2,9 punti percentuali e dal gruppo “Macchinari, attrezzature e pezzi di ricambi”, +2,4 punti percentuali. Negativo invece il contributo del gruppo “Minerali, combustibili ed energia elettrica”, -3,6 punti percentuali e del gruppo “Prodotti di legna e carta”, con -0,2 punti percentuali.