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Bellanova, attenzione massima del governo per sostenere il comparto costruzioni

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ROMA – L’impegno del governo e del ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims) è chiaro ed è ulteriormente nero su bianco anche nel decreto approvato ieri in Consiglio dei ministri, dove è indicato con chiarezza che alle richieste di accesso al Fondo sull’adeguamento prezzi il Mims può riconoscere un’anticipazione pari al 50 per cento dell’importo richiesto, nel limite complessivo del 50 per cento delle risorse disponibili e nelle more dello svolgimento dell’attività istruttoria per la concessione della compensazione per il caro prezzi. Così la viceministra alle Infrastrutture e mobilità sostenibili, Teresa Bellanova, a conclusione dell’incontro promosso stamane da Ance Lecce nella sede di via Fornari. “È una disposizione importante, finalizzata a mitigare gli effetti derivanti dagli aumenti eccezionali dei prezzi di alcuni materiali da costruzione e consentirà di contrastare la crisi inflazionistica che sta colpendo il Paese, in particolar modo il settore delle costruzioni. Un settore, lo voglio ribadire con chiarezza, strategico e nevralgico per il Paese e per l’attuazione ed il rispetto dei tempi dettati dal Pnrr”, ha affermato Bellanova. “Nelle stesso decreto, che aggiunge queste misure a quelle già previste dai decreti sostegni-bis e ter e dal Decreto energia ma anche a quanto indicato nella Legge delega sul codice dei contratti pubblici adesso all’attenzione della Camera, sono previste anche nuove misure di tutela per tutte quelle imprese costrette a sospendere le attività in corso causa l’insostenibilità dei costi delle materie prime”, ha proseguito.

Contempliamo infatti la possibilità che, sino al 31 dicembre 2022, le variazioni in aumento dei prezzi di materiali da costruzione rilevate dai decreti del Mims e gli aumenti dei prezzi carburanti, combustibili, energia elettrica e gas naturale dei prodotti energetici, se incidono sul regolare svolgimento dei lavori o sulla regolare esecuzione dei servizi o delle forniture, siano valutati come causa di forza maggiore per consentire eventuali sospensioni ed evitare l’applicazione di eventuali penali per ritardata esecuzione dei lavori. “Per questo voglio rimarcare una dato: dietro la necessaria tecnicalità delle soluzioni è evidente la nostra ferma volontà di sostenere e tutelare questo settore e le sue eccellenze. Ed infatti, non ultimo, con il decreto stabiliamo inoltre che se l’aumento eccezionale dei costi impedisca di ultimare come da contratto i lavori, i servizi o le forniture contrattualmente previste, questo non debba essere imputabile all’esecutore così da poter ottenere la proroga sui tempi di esecuzione ed evitare l’applicazione di eventuali penali per il ritardo nell’esecuzione dei lavori. Una norma saggia e di buon senso, utile a non incrinare i rapporti tra committenti ed esecutori”, ha proseguito Bellanova, assicurando che il lavoro nostro e degli uffici non si ferma.

Il governo, ha aggiunto la viceministra, continua a studiare nuove strategie da rafforzare nell’immediato per mitigare gli effetti della crisi su piccole, medie e grandi imprese. “Piccole e medie soprattutto, considerata la loro importanza anche nella tenuta sociale delle comunità territoriali. Insieme al Mise, il nostro ministero ha avviato il Tavolo per le costruzioni per quantificare le effettive necessità del comparto, soprattutto su approvvigionamento delle materie prime, e definire soluzioni condivise anche con i principali stakeholders. Lo dico qui come l’ho detto nei giorni scorsi al Tavolo autotrasporto: in questo momento sono necessari ascolto e condivisione su analisi e soluzioni. Le contrapposizioni rischiano di essere dannose. Abbiamo un obiettivo chiaro”, ha tenuto infine a ribadire Bellanova. “Difendere e salvaguardare i nostri comparti produttivi, garantire l’attuazione piena ed efficace del Piano nazionale di ripresa e resilienza, soprattutto impedire che anche un solo euro dei 213miliardi a disposizione del Mezzogiorno nei prossimi dieci anni possa essere speso male o addirittura non speso. È un obiettivo che richiede una forte alleanza con i corpi sociali e le comunità produttive. Si è classi dirigenti anche su questo”.

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