NEW YORK – Nel 2021 si è verificata una robusta crescita economica in Albania, grazie agli stimoli del governo e alla ripresa delle attività di viaggio, edilizia ed estrattiva. È quanto si legge nel rapporto pubblicato dalla Banca Mondiale, denominato come “Guerra nella Regione”, secondo cui la crescita dell’Albania è stata robusta nel 2021, con una media del 10,4 per cento nei primi tre trimestri, che ha compensato completamente le perdite causate dalla recessione indotta dalla pandemia. A trainare la crescita sono stati gli investimenti privati, i consumi e la spesa pubblica.
La crescita è stata favorita da politiche monetarie e fiscali di assistenza, dagli investimenti nella ricostruzione, dall’abbondante produzione idroelettrica all’inizio dell’anno e dalla ripresa del turismo, che hanno nel complesso sostenuto la domanda privata. Inoltre, nonostante un mercato del lavoro poco qualificato, il report sostiene che nel 2021 la povertà sia scesa al di sotto dei livelli pre-pandemici. A partire da marzo 2022, lo scenario di base prevede che l’attività economica albanese torni ai suoi livelli antecedenti la pandemia e il terremoto che ha interessato il Paese nel 2019. Tuttavia, la guerra in Ucraina potrebbe aumentare ulteriormente l’inflazione, interrompere le catene di approvvigionamento, turbare i mercati finanziari e minare la fiducia; il tutto potrebbe offuscare le prospettive di crescita dell’Albania. Stando alle stime attuali, la Banca mondiale per il 2022 prevede una crescita del Pil del 3,2 per cento.
