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Energia, importante accordo Italia – Algeria per il gas

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ALGERI – Gli accordi firmati ad Algeri sono “la risposta significativa” all’obiettivo strategico dell’Italia di ridurre la dipendenza dal gas russo e il governo italiano vuole difendere i cittadini italiani e le imprese dalle conseguenze del conflitto in corso in Ucraina. Sono questi i nodi centrali delle dichiarazioni rese in conferenza dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, al termine della cerimonia che ha visto la firma di un accordo tra la compagnia algerina Sonatrach e l’italiana Eni per l’esportazione di gas e una dichiarazione d’intenti sulla cooperazione energetica tra i due Paesi firmata dai ministri degli Esteri, rispettivamente Luigi Di Maio e Ramtane Lamamra. Nelle dichiarazioni alla stampa, Draghi ha sottolineato che agli accordi “ne seguiranno altri”. “Ringrazio i ministri Di Maio e Cingolani ed Eni per l’impegno su questo fronte”, ha affermato Draghi. “Il prossimo vertice intergovernativo tra Italia e Algeria si terrà dal 18 al 19 luglio prossimi ad Algeri. Prima del vertice incontrerò il presidente Tebboune in occasione della sua visita di Stato in Italia a fine maggio”, ha aggiunto Draghi.

 

Prima dell’incontro con il presidente algerino, Draghi ha visitato il Monumento del martire di Algeri, sito commemorativo della guerra d’indipendenza algerina, dove ha deposto una corona di fiori in onore degli algerini caduti mentre combattevano contro il colonialismo. Situato sulle alture della capitale, il Monumento del Martire è un sito commemorativo della guerra d’indipendenza algerina e dei chahids, ossia i combattenti algerini morti durante il conflitto. Eretto nel 1982 in occasione del ventesimo anniversario dell’indipendenza, il monumento è stato inaugurato nel 1986 dal Presidente Chadli Bendjedid. È alto 92 metri ed è stato costruito in nove mesi da una società canadese sulla base di un progetto realizzato dall’artista algerino Bachir Yellès. Il monumento evoca figurativamente tre grandissime foglie di palma stilizzate, rappresentative delle rivoluzioni culturale, agraria e industriale, che richiamano le tre grandi fasi della storia algerina: la resistenza all’occupazione e alla colonizzazione, la guerra di liberazione nazionale, il presente e il futuro del Paese. Alla base di ogni foglia vi è una statua realizzata dallo scultore polacco Marian Konieczny. La prima rappresenta un moudjahid (combattente) dell’interno (detto maquisard, ossia il resistente che prende la macchia) appartenente all’Esercito di liberazione nazionale, la seconda un soldato dell’Esercito di liberazione nazionale delle frontiere, la terza un soldato dell’attuale Esercito nazionale popolare.

 

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