Si è tenuta a Tirana la conferenza per la promozione del progetto “Gender Mainstreaming in Albania: con le donne contro la violenza e lo sfruttamento” (Gemal), sostenuto dall’organizzazione non governativa Cies (Centro informazione ed educazione allo sviluppo) e co-finanziato dalla Cooperazione italiana con un contributo di circa 800 mila euro. La conferenza, come si legge nel comunicato divulgato dall’ambasciata d’Italia a Tirana, ha visto la partecipazione del ministro albanese del Benessere sociale e della gioventù , Blendi Klosi, e dell’ambasciatore d’Italia in Albania, Alberto Cutillo, ed è stata moderata dal direttore dell’Aics (Agenzia italiana per la Cooperazione allo sviluppo) di Tirana, Andrea Senatori, e dal capo progetto di Cies, Antonello Massenti. A usufruire dell’iniziativa saranno 1.648 persone (di cui 1.490 donne), identificate attraverso i servizi sociali, il personale dei servizi sociali municipali, gli uffici del lavoro, le unità anti-violenza e anti-tratta della polizia di Stato e gli organi giudiziari.
Il progetto si propone di migliorare i servizi di prevenzione e tutela per le donne vittime di discriminazione e abusi a Scutari, Elbasan e Valona attraverso il supporto alle istituzioni locali per l’attivazione delle politiche di genere ed il sostegno alle associazioni locali nelle azioni di empowerment delle donne. Inoltre, il progetto prevede l’aumento della sensibilizzazione delle comunità e degli attori istituzionali coinvolti nel processo di “gender mainstreaming” attraverso la realizzazione di una serie di attività, tra cui l’elaborazione di una Carta dei servizi di empowerment delle donne a livello nazionale ed il disegno e l’implementazione di bilanci di genere pilota, quali strumenti innovativi di applicazione dei principi di eguaglianza di genere nelle politiche pubbliche a livello centrale e locale nelle tre regioni selezionate.