Non c’è piacere più grande che assaporare “qualcosa” che ci piaccia, nella serena quiete di una cena in famiglia o durante un’importante occasione da festeggiare con gli amici.
Però, può accedere che il gusto di questo “qualcosa” sia irreversibilmente da” qualcos’altro” e il piace si trasforma in un senso di disgusto, decisamente poco invitante.
Parliamo del vino e del suo, non infrequente sapore di tappo.
Perché accade che spesso il vino sappia di tappo?
La colpa è di un fungo che colpisce il sughero di cui i tappi di bottiglia sono fatti, che prende il nome di ARMILLARIA MELLEA.
QUALCOSA IN PIU’ DELL’ARMELLARIA MELLEA
L’ARMILLARIA MELLEA, anche conosciuto come FUNGO CHIODINO, è commestibile, se ovviamente – almeno – sottoposto a cottura, ma risulta molto nocivo per le specie vegetali che colpisce finanche portandole alla morte per putrescenza radicale.
L’ARMELLARIA MELLEA è solita albergare nella corteccia dell’albero, quella stessa parte che viene utilizzata per la fabbricazione dei tappi e in alcuni casi può rimanervi anche dopo la loro stessa produzione.
Se, poi, le bottiglie vengono conservate in luoghi freschi e umidi, il fungo chiodino produce la molecola TCA – TRICLOROANISOLO – responsabile del cattivo odore e del disgustoso sapore, che impregna anche il vino.