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Segretario generale Opec: “Necessario avere mercati petroliferi stabili”

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VIENNA – È fondamentale avere “mercati energetici stabili, sia per i produttori che per i consumatori, come mostrato durante la pandemia”. Lo ha dichiarato il segretario generale dell’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio (Opec), Mohammad Sanusi Barkindo, parlando oggi durante la riunione del Comitato tecnico congiunto dell’alleanza Opec+ che riunisce i Paesi Opec e i produttori dal di fuori del Cartello petrolifero, guidati dalla Russia. “Esortiamo i leader globali a continuare a sostenere il tipo di multilateralismo mostrato nella Dichiarazione di cooperazione (il documento che regola l’alleanza Opec+), per garantire un flusso di energia senza ostacoli, stabile e sicuro a tutto il mondo”, ha aggiunto Barkindo.

Mohammad Sanusi Barkindo, segretario generale Opec

Il Comitato tecnico congiunto (Jtc) della Dichiarazione di cooperazione (Doc) ha tenuto oggi la sua 62esima riunione in videoconferenza per esaminare le condizioni e le tendenze emergenti nel mercato petrolifero globale. La riunione si è tenuta in preparazione della 40esima riunione del Comitato congiunto ministeriale di monitoraggio (Jmmc) e della 28esima riunione ministeriale tra Paesi Opec e non Opec (nota con l’acronimo Onom) entrambe previste per domani, 5 maggio 2022. In base a indiscrezioni diffuse dai media internazionale, nella riunione di domani l’Opec+ dovrebbe concordare un altro piccolo aumento degli obiettivi di produzione per giugno, tenendo conto della possibilità di una riduzione della produzione della Russia a causa delle sanzioni economiche legate alla guerra in Ucraina. L’aumento previsto è di circa 432.000 barili al giorno per il mese di giugno, come previsto dall’accordo nel luglio 2021 che prevede un aumento degli obiettivi di produzione di 432.000 barili al mese fino a settembre.

L’incontro dell’Opec+ di questa settimana giunge sullo sfondo di un possibile embargo petrolifero graduale imposto dall’Unione europea (Ue) nei confronti della Russia. I prezzi del petrolio sono aumentati di oltre il 4 per cento sull’annuncio dell’Ue, con il greggio Brent che è salito a quasi 110 dollari al barile. Secondo un rapporto Opec, l’offerta potrebbe superare la domanda di 1,9 milioni di barili al giorno nel 2022, 600.000 barili al giorno in più rispetto a una previsione precedente. Il rapporto, preparato prima della riunione del Jtc, vede anche le scorte petrolifere dei Paesi Ocse leggermente superiori alla media 2015-2019 nel quarto trimestre. La revisione riflette una previsione di crescita della domanda di petrolio più debole adottata dall’Opec nel suo rapporto mensile petrolifero di aprile.

L’Opec prevede che la domanda mondiale di petrolio nel 2022 aumenterà di 3,67 milioni di barili al giorno nel 2022, in calo di 480.000 barili al giorno rispetto alla precedente previsione. Tra le cause il calo della domanda in Cina a seguito della politica di contenimento dei contagi da Covid-19 che hanno ridotto l’uso di carburanti per trasporti e materie prime petrolchimiche. L’Opec+ prevede che la produzione di petrolio dai paesi non Opec raggiunga una media di 18,2 milioni di barili al giorno, una revisione al ribasso di 600.000 barili al giorno rispetto alla previsione precedente, riflettendo in parte il calo delle forniture russe. Le stesse previsioni della Russia hanno mostrato che la produzione potrebbe diminuire fino al 17 per cento nel 2022, secondo quanto riferito dai media internazionali.

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