Nei giorni scorsi alcune centinaia di piccoli imprenditori albanesi hanno protestato contro l’aumento delle sanzioni da parte delle autorità fiscali. Insieme all’avvio dell’operazione contro l’economia sommersa il governo di albanese ha adottato anche una serie di provvedimenti necessari per la formalizzazione delle attività economiche. Per chi non rilascia lo scontrino fiscale o non dichiara l’inventario della merce sono previste sanzioni pesanti, multe salate perfino la reclusione. Ha affermato Besian Pesha, rappresentante della società civile che sostiene le proteste dei piccoli imprenditori che “questi interventi rischiano di far fallire le piccole imprese, raddoppiando le multe e minacciando che porta avanti anche una piccola attività di finire in carcere”. Il premier Edi Rama, da parte sua, ha però dichiarato all’uscita da un incontro con il presidente del parlamento Ilir Meta, principale alleato della coalizione di governo, che “i piccoli imprenditori non dovrebbero farsi sfruttare a fini politici”.
Il primo ministro ha anche precisato che “in particolar modo per i piccoli imprenditori o quelli che hanno un’attività a conduzione familiare saranno offerti degli incentivi, che si tradurranno anche in profitti finanziari. D’altra parte, la finanziaria del 2016 non prevede alcun aumento di tasse”, ha spiegato ancora il premier.
