L’odore del fritto che pervade ed invade ogni angolo del fast food, a cui però non riusciamo a rinunciare.
Che si “appiccica” indelebilmente” nei vestiti, che trasforma il gradevole odore di balsamo dei morbidi capelli in una “profumazione inodorabile”, che ci portiamo addosso per tutto il dì, tanto da non lasciare a nessuno il dubbio di quale sia il luogo in cui abbiamo trascorso la pausa pranzo, bene: scordatevelo.
Notizia di queste ore, scioccante, commentiamo, ha per oggetto un “odore” tanto gustoso, da essere preso, ripreso e riprodotto anche dalle principali aziende di cosmesi, cura del corpo, igiene personale ed anche della casa.
Di che si tratta?
Dell’odore che fuoriesce da una pasticceria…presente, no?
Quel certo non so che, o meglio ben sappiamo cosa sia, che sa di vaniglia, cioccolato, crema pasticcera … e molto molto altro . . .
L’accaduto.
Siamo a nella capitale austriaca, VIENNA, esattamente nella pasticceria celeberrima SLUKA, in PIAZZA DEL MUNICIPIO.
Un pilastro della produzione dolciaria viennese.
Fondata nel 1891, SLUKA ha addolcito persino la corte imperiale austro-ungarica, inebriandolo coi suoi profumi irresistibili.
Ebbene, pare che questi profumi, abbiano suscitato a tal punto le proteste dei vicini, da indurre i proprietari della pasticceria a chiudere lo storico laboratorio.
A MALI ESTREMI, ESTREMI RIMEDI
LA SOLUZIONE
“Il rifornimento dei dolci avverrà tramite la filiale nella Kärntner Strasse…Per i nostri clienti non cambierà nulla e la nostra arte pasticceria resta invariata anche nei suoi ingredienti come ai tempi dell’impero austro-ungarico”. Il commento dell’amministratore delegato Friedrich Deiser sui social media.