Il mondo intero è radicalmente stravolto nei suoi equilibri caratterizzanti da dinamiche del tutto nuove ed altrettanto difficilmente prevedibili.
Uomo e natura.
Un binomio che sta perdendo sempre più quella perfezione che gli era propria e grazie alla quale l’AMBIENTE (nella sua accezione onnicomprensiva di cui vi abbiamo già scritto) è stato in grado di arrivare fino ad oggi.
Siamo vivendo, talora assistendo inermi, un caos che di calmo ha ben poco.
Eventi sismici che si rimbalzano da ogni angolo del pianeta, incendi devastanti che non accennano a spegnersi, piogge torrenziali che inondano e travolgono, siccità e smog nelle grandi città d’Europa e non solo, virus e batteri che proliferano, malattie sempre più “resistenti”…
Nel particolare di “casa nostra”, si discute di pensioni, fabbriche destinate a chiudere i battenti, povertà oltre i limiti, migranti da “collocare”, fatti di cronaca della più efferata violenza a carico di bambini e donne (nella maggior parte dei casi) in una lista che abbiamo aperto, con la consapevolezza che potrebbe non avere fine…
Un mondo così, a chi piace?
E soprattutto, cui prodest?
A nessuno, è la risposta univoca, a furor di popolo, non solo italico.
Eppur si va.
Si continua, imperterriti a comportarci nel medesimo modo, ad approcciarsi “al mondo delle nostre cose” con lo stesso spirito, a commettere – ripetendoli – sempre i soliti errori.
Dall’acqua che, immancabilmente, lasciamo aperta quando laviamo i denti, alla gentilezza che avremmo potuto regalare con un lieve cenno di sorriso al vicino di casa in cui ci imbattiamo ogni mattina, ma che fingiamo – ostinatamente – di non vedere.
Troppi gli appunti da fare e da farci.
La salvezza di un mondo che sta precipitando rovinosamente in un “buco nero universale”, che ci intrappolerà tutti, non concedendoci più “libera uscita” c’è, ma sta scadendo.
E se non agiremo in tempo, saremo ancora più “intrappolati” dentro “il medioevo buio cosmico” che risucchierà, oltre ai nostri corpi anche le nostre energie, nel vano tentativo di “volare via”.
PLATONE nel suo MITO DELLA CAVERNA, qualcosa ci avrebbe dovuto insegnare.
Intrappolati in un angolo oscuro di una lugubre grotta, gli uomini apprendono del – e dal – mondo solo le ombre che vi si proiettano al suo interno…
Allora, sarà tardi.
Ma tardi non è adesso.
Muoviamoci.
Prendiamo atto consapevole della reale condizione delle “cose”, senza condirla né di esagerati allarmismi e neppure colorandola di rosee tinte, e diamo atto a quella “rivoluzione” che – in primis – abbia luogo dentro ognuno di noi.
Impariamo a percepire noi stessi, come osservandoci per la prima volta, e diamo diversa traiettoria a quanto non ci apparirà “sulla retta via”.
Sorridiamo di più.
Cerchiamo di essere più positivi.
Coltiviamo la comprensione.
Basta con la critica, gratuita.
Facciamo la differenza.
Ecco sì, la differenza è importante per l’ambiente dentro e fuori di noi.
Muniamoci di bidoncini colorati e organizziamo razionalmente la nostra “spazzatura” quotidiana.
Non compriamo cibo inutile, per andare a smaltirlo correndo come forsennati.
Smettiamola di correre dietro ai falsi “beni” del consumismo contemporaneo, che consumano le nostre risorse per consumarsi nel giro di …una vite – ed anche vita – già consumata…
E se, vi venissero dubbi su come agire, fermatevi ad osservare una farfalla che vola: verranno fugati col suo vibrante battito d’ali.
