Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha presentato a Strasburgo la strategia che l’Europa dovrà seguire per raggiungere l’obiettivo zero emissioni entro il 2050.
L’ha definita una “transizione equa” che comporterà ingenti investimenti, 1.000 miliardi di euro, destinati a generare grandi opportunità di ulteriori “investimenti verdi”, che renderanno il “Vecchio Continente” più competitivo, oltre che – naturalmente – meno inquinato e energeticamente più efficiente.
Se l’Unione europea, come annunciato dalla von der Leyen, riuscirà nel suo intento, zero emissioni in 30 anni, sarà il primo “continente” (concedeteci questa metonimia) ad aggiudicarsi un simile risultato, che la renderà capofila di un cambiamento inevitabile per uno sviluppo ecosostenibile.
“L’indispensabile transizione verso la neutralità climatica migliorerà il benessere delle persone e aumenterà la competitività europea, ma sarà più impegnativa per i cittadini, i settori e le regioni che dipendono in maggior misura dai combustibili fossili. Il meccanismo per una transizione giusta aiuterà chi ne ha più bisogno”, il commento di Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo per il Green Deal.