La creazione dei rapporti sociali mediante l’uso della parola è una prerogativa femminile, legata alla loro particolare struttura cerebrale.
Si è calcolato che una donna in media può pronunciare da 6mila a 8mila parole al giorno alle quali si aggiungono circa 3mila suoni vocalici e 10milla gesti, espressioni facciali, movimenti della testa e altri segnali del corpo.
Calcolatrice alla mano, la media giornaliera di una donna raggiunge le 20mila “parole”.
Ciò spiega perché la British Medical Association ha riferito che le donne sono molto più inclini a soffrire di disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare.
Gli uomini, al contrario, essendosi evoluti per essere guerrieri, difensori e risolutori di problemi, possiedono una innata predisposizione a non dimostrare paure ed incertezze.
Per questo motivo, loro, gli uomini, quando sono chiamati a trovare la soluzione ad un problema chiederanno di essere lasciati soli per…riflettere.
Si rianimeranno solo quando avranno risolto l’arcano…
Gli uomini parlano tra sé a livello mentale, perché non hanno le spiccate capacità verbali delle donne; quando tacciono con lo sguardo rivolto chissà dove, stanno intrattenendosi in una conversazione con il loro io più profondo.
In un simile momento, chiunque tentasse di parlargli non verrà “sentito” di buon grado, visto che avrà interrotto una qualche interessante disquisizione, quindi la reazione non sarà – quasi mai – della migliori…
Del resto, si sa, gli uomini non sanno fare più cose alla volta…