Una lectio performance tenuta dal giornalista Giuseppe Rescifina con Simonetta Pacini nel corso dell’evento “La parola che non muore” svoltosi a Bagnoregio, antico centro in provincia di Viterbo, ha consentito di compiere un tour tra dannati, diavoli e antichi miti dell’ “Inferno”, prima cantica della “Divina Commedia”, la grande opera trecentesca di Dante Alighieri, il poeta “padre” della lingua italiana.
Smarrita la via della giustizia e del bene, Dante si ritrova nella selva oscura del peccato. Dopo il turbamento iniziale, la prima luce dell’ ‘alba gli indica la cima di un colle che egli cerca di raggiungere per trovare scampo dalle tenebre, ma, mentre inizia ormai a salire, viene ostacolato da tre animali: prima una lonza e poi un leone gli sbarrano la strada, infine una lupa lo costringe a retrocedere verso la valle. Gli appare, allora, il poeta latino Virgilio, al quale Dante chiede aiuto contro la lupa che gli preclude la via alla sommità del colle. Virgilio condanna l’operato della lupa, simbolo della cupidigia che solo il veltro, emblema di un imperatore che dovrà venire, riuscirà a sconfiggere e a eliminare da ogni città d’Italia. Quindi assicura a Dante che gli farà da guida verso il colle della salvezza, ma lo condurrà per una via più difficile che attraversa l’Inferno e il Purgatorio; da qui Dante potrà proseguire il viaggio per il Paradiso fino all’Empireo con l’aiuto di un’anima più degna di lui. La lectio “Inferno” si sofferna su personaggi e vicende famose: l’incontro con Caronte, traghettatore delle anime dannate; quello con i cognati-amanti Paolo e Francesca, tra i lussuriosi; il terribile omicidio di Enrico di Cornovagllia in un luogo sacro; il tragico viaggio di Ulisse e la morte per fame del conte Ugolino rinchiuso in una torre assieme ai figli. Dante e Virgilio, dopo aver visto il “traditor dei traditori” Lucefero, attraverso un viottolo scavato da un ruscelletto riemergono dal fondo e tornano “a riveder le stelle”.
“Inferno” è un’opera universale poiché nei personaggi e fatti raccontati, pur se riferiti al tempo di Dante, si riscontrano elementi di grande attualità.