I cerchi del grano esistono anche sui fondali oceanici ed ovviamente sono fatti di . . . sabbia.
Perfette creazioni geometriche complesse anche per gli esseri umani, tanto da far pensare ad una mente sceda da una astronave interplanetaria, sono state rilevate sui fondali difronte alle coste giapponesi nella regione di Amami Oshima.
La scoperta è opera di un fotografo subacqueo, Yoji Ookata, che per primo ha portato in superficie le immagini di uno dei più straordinari esempi di simmetrica perfezione che la natura abbia prodotto.
Di fronte a queste foto la comunità scientifica dapprima ha tentato di addurre ipotesi di vario genere relativamente alla sua genesi, per poi vederle “vanificare” da una successiva spedizione del fotografo nipponico.
Yoji Ookata è riuscito a catturare un esemplare di pesce palla intento nei lavori di edificazione di “cotanta bellezza” e da qui sono iniziati studi approfonditi sul tema.
Nel 2014 si è scoperto il nome del pesce palla, Torquigener albomaculosus, ed il motivo esatto di questo suo gran da fare.
La creazione di siffatti cerchi perfetti servirebbe ad attrarre gli esemplari femmina e guidarli nella deposizione delle uova.
Addirittura, pare che nella scelta della femmina un ruolo preponderante sia svolto dalle doti creative ed artistiche del maschio, dimostrate, appunto, nella realizzazione dei cerchi sulla sabbia.
Il prof. Paolo Galli, ecologo dell’Università Bicocca, ci spiega così questa meraviglia della natura: “per un organismo è più facile codificare forme geometriche rispetto a strutture irregolari. Ad esempio se un ipotetico extraterrestre decidesse di tracciare un disegno in un campo di grano, sarebbe molto più semplice fare dei cerchi con una corda ed un bastoncino di legno che realizzare un’opera astratta”.