La gara d’appalto per la concessione relativa alla costruzione di un inceneritore di rifiuti urbani a scopo di produzione di energia elettrica, nella città di Fier, a circa 70 chilometri a sud di Tirana, è stata vinta da un consorzio composto dalla società albanese Its (Integrated Technology Services) e dall’azienda italiana Energy2 srl. L’investimento previsto è di oltre 3 miliardi di lek, circa 2,7 milioni di euro, e la durata della concessione è di 6 anni. Sul questione sono subito scattate le polemiche, anche perchè la proclamazione del vincitore coincide con accesi dibattiti in corso sulla decisione del parlamento albanese, che di recente ha approvato con i soli voti della maggioranza di centrosinistra una legge che dà il via all’importazione dei rifiuti.
Non a caso, è stata l’opposizione di centrodestra guidata da Lulzim Basha a sollevare una serie di dubbi sulla gara per l’inceneritore. “Il bando di gara è stato indetto lo scorso 13 luglio. La società albanese Its, che si occupa solo di tecnologia di comunicazione, due settimane dopo ha aggiunto fra le sue attività anche la costruzione di inceneritori. Adesso si viene a sapere che questa società, insieme all’azienda italiana Energy2 srl, dedita solo alla “green energy” e quindi senza esperienza nello smaltimento di rifiuti, hanno vinto la gara”, ha affermato Grida Duma, responsabile per le pubbliche relazioni del Partito democratico di Basha. Secondo Duma “il tutto si è svolto lontano dagli occhi del pubblico. La nostra preoccupazione è la coincidenza con la legge approvata la scorsa settimana ed il timore che le importazioni dei rifiuti servano a fornire questo ed altri impianti che potrebbero essere costruiti con il sostegno del governo”.