In agricoltura biologica per sviluppo sostenibile, si intende tutte quelle azioni e quegli interventi umani in grado di conciliare produzione alimentare, conservazione delle risorse non rinnovabili e protezione dell’ambiente naturale. Il fine è soddisfare i bisogni della popolazione attuale senza compromettere le necessità delle popolazioni future. Pertanto la prospettiva con cui opera l’agricoltura biologica è quella di prevede sempre quali saranno gli effetti che avrà l’attività umana sul futuro dell’agricoltura stessa e sull’ambientale.
Negli ultimi anni è stato registrato, un aumento considerevole di questo settore, e questo grazie soprattutto a una maggiore consapevolezza dei consumatori in materia di ambiente e di sana alimentazione. In questo contesto l’Unione Europea a fatto si che l’agricoltura biologica diventasse uno dei settori agricoli più dinamici; parte integrante di un sistema di agricoltura sostenibile e valida alternativa ai tipi di agricoltura più tradizionali.
La stessa cosa non si può dire per il Sud Est europeo dove i numeri del biologico sono ancora poco significativi. Se la Croazia inizia a presentare valori abbastanza consistenti, gli altri Paesi balcanici sono ancora in deciso ritardo.
In Albania per esempio, nonostante si sia iniziato a parlare di biologico già nel 1997 con la fondazione del “Movimento per l’agricoltura biologica”, e la prima legge in materia sia stata promulgata nel 2004 (la n. 9199), i numeri attuali sono ancora piuttosto poveri.
Alla luce di quanto sopra esposto però e necessario anche sottolineare che esistono degli elementi che rallentano lo sviluppo di questo settore nella regione balcanica e principalmente in Albania, e sono:
- le difficoltà ad orientarsi nel mercato del “bio” delle poche aziende agricole ;
- la limitata esperienza in termini tecnici, manageriali e commerciali dei produttori ;
- la sensibilità ancora embrionale da parte dei consumatori verso la materia;
- la mancanza di un adeguato sistema di incentivi da parte dei governi.