ROMA – Fare squadra contro una rara forma di tumore al seno. È questo l’obiettivo di “Donne in meta”, la campagna di sensibilizzazione sul tema del tumore al seno metastatico triplo negativo, presentata al Villaggio Race for the cure allestito al Circo Massimo di Roma. Promossa dalla Gilead sciences Italia, con il patrocinio di Europa donna Italia, il movimento a tutela dei diritti alla prevenzione e alla cura del tumore al seno, e dall’organizzazione Susan G. Komen Italia, Donne in meta combatte contro un nemico aggressivo e silenzioso, che nel 2021 ha segnato tra il 15 e il 20 per cento delle 55 mila nuove diagnosi. Un percorso di osservazione, quello pensato dalla campagna, per sostenere i bisogni delle pazienti e di coloro che combattono ogni giorno al loro fianco, grazie a una rete di servizi dedicati e informativi per clinici, aziende, istituzioni e associazioni. Un osservatorio permanente sui bisogni emotivi e pratici legati all’assistenza socio-sanitaria ma anche un luogo di condivisione e incontro per supportare la divulgazione scientifica e continuare a sostenere un’unione che fa la forza.
“Il mondo del rugby è la metafora perfetta: affrontare le difficoltà in squadra, cadere ma sapersi rialzare e affrontare la sfida – dichiara Marco Bortolami, allenatore della Benetton rugby e testimonial della campagna -. Cerchiamo di stare vicino alle pazienti ma anche a chi le supporta ogni giorno. Qualcosa di diverso e innovativo”. “Il messaggio che si vuole lanciare con la campagna Donne in meta – spiega la dottoressa Teresa Gamucci, direttore dell’Unità operativa complessa oncologica dell’ospedale Sandro Pertini di Roma – è che la prevenzione è fondamentale ma che anche nel momento della diagnosi abbiamo tantissime armi per tenere sotto controllo e combattere la malattia. Soprattutto per le giovani donne avere un aiuto psicologico per affrontarla è indispensabile”, conclude.
“Un progetto importante per aiutare le donne a cui viene diagnosticato questo tipo di tumore biologicamente più aggressivo – aggiunge il presidente dell’organizzazione Susan G. Komen, prof. Riccardo Masetti – inserendole in una rete di informazione e sostegno per aiutarle a trovare risposte e a confrontare le loro esperienze”. Infine, Emanuela Tavella, paziente e sostenitrice della campagna Donne in meta spiega: “La diagnosi di tumore al seno metastatico triplo negativo ti disorienta molto perché non esistono ancora cure specifiche. Noi pazienti possiamo essere aiutate in molti modi: uno di questi è proprio lo sport”.