Era la notte tra il 22 ed il 23 agosto 1791.
Siamo nell’isola di Santo Domingo.
Toussaint Louvertoure, colui che in seguito sarà ricordato come il primo generale maggiore di colore, è a capo di una rivolta armata che rappresenterà il primo passo nell’abolizione della tratta trans-atlantica degli schiavi provenienti dal continente africano. Quello che dapprima, infatti, appare come un movimento spontaneo nato dal malcontento diffuso per anni di terribile schiavitù, si trasforma – ben presto – in un fenomeno rivoluzionario inarrestabile che fa perno sulla fragile gestione del potere, sia politico sia sociale, da parte delle classe dominante.
La giornata viene celebrata in tutto il mondo, ricordando che ognuno è uguale ad un altro. Le braccia di lavoro non vanno commercializzate. La dignità è pari nell’uomo e deve essere equamente ricompensata.
LO SCHIAVISMO – OGGI
Ad oggi, si contano circa 25 milioni di persone coinvolte nel fenomeno dello schiavismo. Si tratta di organizzazioni di carattere transnazionale che per essere definitivamente debellate richiedono un doppio intervento; nei paesi di origine, le realtà più deboli del mondo, ed in quelli in cui viene messo in atto, primo fra tutti il continente americano.