KIEV – Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha espresso preoccupazione per il fatto che le forze russe stiano preparando “una nuova fase di terrore” che potrebbe comportare l’uso di armi chimiche in Ucraina. “Gli occupanti hanno rilasciato una nuova dichiarazione, che testimonia la loro preparazione per una nuova fase di terrore contro l’Ucraina e i nostri difensori”, ha detto Zelensky nel suo oramai canonico videomessaggio pubblicato sui social. “Uno dei portavoce degli occupanti (Eduard Basurin, rappresentante delle milizie di Donetsk) ha affermato che potrebbero usare armi chimiche contro i difensori di Mariupol. Prendiamo questo avvertimento il più seriamente possibile”. L’Ucraina potrebbe liberare Mariupol se ricevesse abbastanza armi pesanti prima che sia troppo tardi, ha detto Zelensky. “Dipendiamo ancora dalla fornitura di armi dai nostri partner. Sfortunatamente, non abbiamo ricevuto quanto necessario per porre fine a questa guerra il prima possibile, al fine di distruggere completamente il nemico sul nostro suolo”, ha sottolineato il capo dello Stato. In particolare Zelensky ha ribadito la richiesta di armamenti efficaci, come aerei, “un numero sufficiente di veicoli corazzati” ed artiglieria. Il presidente ucraino ha poi sostenuto che i ritardi nelle forniture belliche implicano la perdita delle vite di tanti ucraini. “E questa è responsabilità di coloro che conservano ancora le armi necessarie all’Ucraina nei magazzini. Una responsabilità che rimarrà per sempre nella storia”, ha dichiarato Zelensky.
Lunedì le autorità ucraine hanno riferito di un attacco chimico su militari e civili a Mariupol da parte delle truppe russe, le quali avrebbero sganciato una sostanza velenosa di origine sconosciuta da un drone. Secondo quanto ha affermato il comandante del battaglione Azov, Andriy Biletsky, in un videomessaggio pubblicato nella notte, tre persone sono rimaste ferite a Mariupol, a seguito di un attacco chimico effettuato dell’esercito russo. “Poche ore fa i russi hanno colpito Mariupol, lo stabilimento di Azovstal, fortezza dei combattenti ucraini e di Azov utilizzando delle armi chimiche”, ha sostenuto Biletsky, precisando che le conseguenze dell’avvelenamento, tuttavia, non sono “catastrofiche”. Sul tema è intervenuta ieri sera la ministra degli Esteri del Regno Unito, Liz Truss, affermando che sono in corso delle attività per verificare tali accuse: “Qualsiasi utilizzo di armamenti di questo tipo sarebbe un’escalation in questo conflitto e valuteremo l’operato di Vladimir Putin e del suo regime”.