Prima di rispondere, pensateci bene.
Non crediate sia una interrogativa retorica, da liquidarsi con una “banale” risposta.
Tutt’altro.
Trattasi di questione di una grande valenza scientifica, ben dimostrata da studi e ricerche.
Riproponiamo la domanda: QUAL È QUELLA PARTE DEL CORPO UMANO CHE SI RESTRINGE CON L’ETÀ?
Ecco la risposta: IL CERVELLO!
Ebbene, sì: le nostre “centraline” non invecchiano troppo bene.
Col passare del tempo si riducono e tendono a divenire vulnerabili alle disfunzioni cognitive come la perdita di memoria e la demenza.
A renderlo noto uno studio della GEORGE WASHINGTON UNIVERSITY.
Secondo gli scienziati statunitensi, infatti, che hanno confrontato il cervello umano con quello degli scimpanzè mediante risonanza magnetica, le nostre masse cerebrali tenderebbero naturalmente a restringersi in modo maggiore, rispetto a quelle delle scimmie, col passare del tempo.
Pare che gli uomini siano i soli, nel regno animale, a soffrire di Alzheimer.
Ma anche coloro i quali non ne soffrono, in età avanzata mostrano comunque una notevole riduzione delle connessioni neurali, soprattutto nell’ippocampo e nel lobo frontale.
Lo studio ha monitorato 87 persone di età compresa tra i 22 e gli 88 anni e 69 scimpanzè tra i 10 e i 51 anni.
Negli uomini la riduzione della massa cerebrale è pari a circa il 24%, del 10% negli scimpanzè.