L’inquinamento atmosferico, le polveri sottili e tutti gli agenti inquinanti presenti nell’aria che giornalmente respiriamo, hanno gli effetti nocivi che tutti ben conosciamo, ma potrebbe danneggiare anche il cervello.
E’ quanto rivela uno studio condotto dal Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston, affiliato alla Harvard Medical School (Massachusetts). Gli studiosi hanno ipotizzato che potrebbe esserci una relazione fra un esposizione prolungata agli agenti inquinanti e la riduzione del volume della massa celebrale; un processo molto simile a quella causato da un invecchiamento accelerato.
Dagli studi effettuati i ricercatori hanno potuto riscontrare che un aumento di 2 µg/m³ (microgrammi per metro cubo) di particolato fine in atmosfera equivarebbe ad una diminuzione del volume celebrale del 0,32%, che corrisponde poi alla normale riduzione che si registra in un anno di invecchiamento celebrale. E’ stato ipotizzato anche che la stessa quantità di particolato potrebbero causare un più alto rischio di ictus silente.
E’ giusto precisare però che le analisi sono state effettuate un’unica volta e quindi gli scienziati hanno potuto evidenziare solo una correlazione e non un effetto causale. Hanno ipotizzato inoltre che una prolungata esposizione a questi agenti inquinanti possa creare uno stato infiammatorio acuto, che altre ricerche in passato hanno correlato alla diminuizione celebrale. Ricerche più approfondite dovranno chiarire poi se esiste realmente questa relazione e di quale natura sia.