Brutte nuove sul fronte dei viaggiatori: dal prossimo anno è probabile che il costo del DIESEL eguaglierà quello della BENZINA.
Se ne parla da tempo, dal Governo Prodi: dare uno stretto giro di vite alle agevolazioni fiscali destinate ai motori DIESEL.
Fino ad oggi, il DIESEL ha goduto di accise più basse rispetto alla BENZINA (58.6% contro 63.25%) che gli hanno permesso di essere venduto sul mercato a prezzi più bassi.
In futuro, c’è una elevata probabilità che le cose non vadano più così.
Il DECRETO AMBIENTE punta il dito su tutti quei sussidi su prodotti ed attività che impattino negativamente sull’ambiente e tra questi il DIESEL non può rimanere fuori, essendo responsabile di una buona fetta percentuale nel diagramma a torta delle emissioni di CO2 globali.
A rimetterci in primis saranno gli autotrasportatori che, oltre a vedere rincarato il prezzo del carburante al litro, non si vedranno più corrisposti i rimborsi delle accise.
E comunque, sarà un aggravio che peserà nelle tasche di tutti gli automobilisti che viaggiano con il carburante più grezzo; si stima, infatti, che un pieno di DIESEL subirà un incremento di costo di circa 5.15 punti percentuali.
L’aumento del prezzo del DIESEL, che sia -almeno – un incentivo a ridurre notevolmente il numero di auto che ne fanno utilizzo, costituito per lo più da veicoli absoleti e datati.
Dunque se davvero il diesel costerà quanto la benzina a rimetterci saranno soprattutto gli autotrasportatori che non avranno più il rimborso della parte delle accise, per gli automobilisti il danno sarà minore. Ad oggi su un litro di benzina il 63,25% sono tasse mentre per il gasolio la percentuale è al 58,6%.
Ovviamente tutto ciò si tradurrà in rincari per gli automobilisti, come ha fatto notare il Codacons secondo cui “Le conseguenze sarebbero catastrofiche non solo per gli automobilisti, ma per l’intera collettività.
Benzina e gasolio, infatti, avrebbero alla pompa lo stesso costo, determinando una maggiore spesa pari a +5,15 euro a pieno per le auto diesel. Invitiamo il Premier Giuseppe Conte a non inserire la misura nella Legge di bilancio perché, in caso contrario, i consumatori di tutta Italia scenderanno in piazza assieme agli autotrasportatori, dando vita a proteste analoghe a quelle dei gilet gialli in Francia” ha infine sottolineato Carlo Rienzi.