Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo si è fermato nei giorni scorsi a Tirana, seconda tappa seconda tappa del suo tour nei Balcani occidentali per affrontare la crisi dei rifugiati. “Questi paesi sono una via di transito verso l’Europa, e l’Unione europea deve aiutarli per gestire i flussi, come abiamo fatto e stiamo facendo con gli altri paesi per trattare le cause sin dalla loro genesi”, ha affermato Donald Tusk dopo il suo incontro il primo ministro albane Edi Rama. Fino a questo momento l’Albania non è stata parte del corridoi dei flussi migratori, ma con l’imminente arrivo dell’inverno potrebbe diventarlo. Il premier Rama ha manifestato la su disponibilià a fronteggiare qualsiasi evenienza. “In ogni caso – ha ribadito il premier albanese – la nostra posizione e’ ben chiara. Non siamo europei solo in momenti favorevoli, ma anche in quelli difficili, ed a differenza di molti europei che dimenticano di essere tali quando si tratta di affrontare fenomeni come quello dei rifugiati, noi siamo disposti a diventare parte di ogni progetto o piano europeo per contribuire, per quel che si puo’, ad alleggerire gli effetti di questa crisi, sia nell’aspetto umanitario che quello politico dell’Ue”.
Da parte sua, il presidente del Consiglio europeo Tusk ha sottolineato il suo impegno a”sollecitare i paesi membri ad accelerare il sostegno, che deve essere proporzionato al peso di ciascun paese”. Tusk ha inoltre puntualizzato l’importanza di “preservare il regime di libera circolazione” dei paesi dei Balcani nell’area Schengen “il che vuol dire preservare i nostri confini esterni. Cio’ – ha aggiunto – va fatto insieme, in collaborazione e coordinamento, per garantire che il processo sia ben gestito”.