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Gli industriali italiani: “C’è paura ma non lasciamo l’Ucraina”

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ROMA – “Siamo scioccati”, “ora c’è tanta paura”. L’invasione russa è una “evoluzione incredibile” che ha colto di sorpresa anche chi lavora da anni in Ucraina, gli industriali italiani: “Eravamo impreparati. Nessuno voleva credere che si sarebbe arrivati a questo”, spiega il presidente di Confindustria Ucraina, Marco Toson, costruttore padovano con attività a Kiev. “Le famiglie sono rientrate, gli imprenditori sono rimasti là, a presidiare le aziende, accanto ai dipendenti. Hanno deciso di non allontanarsi. E’ una scelta difficile ma gli imprenditori sono gli ultimi ad abbandonare l’azienda”. Imprese come trincee: gli industriali italiani in Ucraina oggi vivono l’emergenza, si lavora sui piani per la sicurezza, ma il pensiero è anche al futuro delle imprese.

Marco Toson, presidente di Confindustria Ucraina

“Siamo tutti preoccupati perchè come imprenditori non sappiamo dove andremo a parare il colpo. Diversi di noi avevano pronti altri investimenti importanti, anche già finanziati, perché il mercato ucraino ha avuto una rapida crescita anche l’anno scorso, durante il Covid. Erano pronti fondi e attrezzature anche per raddoppiare gli stablimenti. Adesso stiamo vivendo un momento di di confusione, stiamo vivendo l’emergenza per aspettare cosa sarà il dopo”.
“Come Confindustria Ucraina abbiamo subito creato una unità di crisi. Abbiamo aperto un emergency desk per le imprese (numero di emergenza +39.389.8745065). Stiamo raccogliendo informazioni, cerchiamo di redarre un piano di di sicurezza”. E “stiamo facendo uno screening delle aziende, delle diverse situazioni, per poter avere un report da portare a Roma e, con il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, capire esattamente cosa serve, cosa sarà possibile fare”.

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