Sarebbe una soluzione percorribile ed efficace per ridurre le scie di condensazione dei voli e conseguentemente il loro effetto termico sull’atmosfera.
A sostenerlo un team di scienziati dell’American Chemical Society pubblicato su Environmental Science & Technology.
A quanto pare, basterebbe una minima percentuale di aerei – circa l’1.7% – che voli a una quota di 600 metri più bassa per limitare in modo considerevole le scie di condensazione e ridurre, così, del 59.3% il loro effetto termico.
LE SCIE DI CONDENSAZIONE
Le scie di condensazione si formano quando gli aerei, viaggiando alla loro quota di crociera (intorno ai 10.000 metri) emettono particelle di carbonio generate da una combustione incompleta dovuta alla rarefazione dell’aria, e questo fenomeno è responsabile di una ingente quantità di inquinamento atmosferico.
Secondo lo studio degli scienziati americani, l’80% del riscaldamento dovuto alle scie di condensazione è riconducibile al 2.2% dei voli dei quali oltre 2/3 potrebbero essere condotti a quote più basse per ridurre considerevolmente il loro negativo impatto ambientale.