MOSCA – L’esportazione di gas russo in Cina attraverso il gasdotto Power of Siberia ha registrato un aumento, tra gennaio e aprile, di quasi il 60 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Lo ha riferito la società russa Gazprom attraverso Telegram. “Le esportazioni di gas verso la Cina attraverso il gasdotto Power of Siberia stanno crescendo nell’ambito di un contratto bilaterale a lungo termine tra Gazprom e Cnpc. Il volume delle consegne nei primi quattro mesi del 2022 supera lo stesso periodo dell’anno scorso di quasi il 60 per cento”, ha precisato la società russa. Le consegne di gas attraverso Power of Siberia sono iniziate alla fine del 2019 e nel 2020 sono state pari a 4,1 miliardi di metri cubi. Sul lungo periodo Gazprom prevede di aumentare annualmente il volume delle consegne fino a raggiungere la capacità annuale di 38 miliardi di metri cubi entro il 2025. Tenuto conto del nuovo accordo, firmato a febbraio, la capacità totale di consegne in Cina attraverso la rotta “Far East” potrebbe raggiungere i 48 miliardi di metri cubi l’anno. E’ inoltre in fase di elaborazione il progetto Power of Siberia 2, che prevede la costruzione di un gasdotto verso la Cina attraverso il territorio della Mongolia. La sua capacità, secondo i piani di Gazprom, sarà di 50 miliardi di metri cubi all’anno.
Le riserve di gas negli impianti di stoccaggio sotterranei in Europa sono state reintegrate di 6,9 miliardi di metri cubi al 29 aprile. Lo riferisce la società russa Gazprom attraverso Telegram, aggiungendo che le aziende dovranno pompare circa 56 miliardi di metri cubi in più per riempire i depositi al 90 per cento. “Secondo Gas Infrastructure Europe, al 29 aprile le riserve di gas negli impianti di stoccaggio sotterranei europei sono state reintegrate di 6,9 miliardi di metri cubi. Per raggiungere il livello del 90 per cento di capacità di stoccaggio, dichiarato obiettivo dall’Unione europea, le aziende devono pompare circa 56 miliardi di metri cubi di gas”, ha scritto la società su Telegram.