Natale.
Una Festa religiosa in cui si celebra la nascita di Gesù.
Un’occasione per fermare corpo e mente, magari davanti alle scintillanti luci di un albero ricco di decorazioni, e dare inizio ad un viaggio, il più bello tra i belli, che ci riporti a riscoprire la nostra anima più profonda.
Tra ricordi, sogni, speranze, sorrisi e qualche lacrima, in un angolo nascosto, troveremo un cuore che non ha mai smesso di battere, sebbene – spesso – non lo abbiamo sentito o abbiamo finto di non udirlo.
Un cuore che pulsa perché questo è il suo compito che svolge con ossequio e devozione, senza nulla chiedere in cambio.
A Natale – si dice – dobbiamo essere tutti più buoni.
Forse, allora, quello che dobbiamo fare è incontrarci faccia a faccia con quel cuore, il cui silenzio discreto è inversamente proporzionale alla potenza “innaturale” che esercita, e dopo l’incanto di averlo visto per la prima volta, apprendere da lui la verità sulle cose.
Si accenderà una luce che dovrà illuminarci fino a che rimarrà accesa, il cuore continuando a battere.
Il bene che ognuno di noi possiede dentro di sé, si inizi a condividere, moltiplicandosi negli effetti benefici in una dilagante quiete serena, che tutti avvolga.
Di aiuto ci siano piccoli e grandi doni che possiamo fare alle persone care, ma anche a coloro i quali – riteniamo – possano profondamente apprezzarli, perché bisognosi di un gesto di umano calore.
Offriamo quanto di meglio abbiamo, anche un piccolo pensiero che sia, però, caratterizzato dalla medesima naturale purezza dell’anima che lo abbia generato.
Regaliamo un prodotto della nostra tradizione enogastronomica, a simbolo di quel pane e quel vino che tanto valore religioso hanno in questi giorni di Festa.
Scegliamo di condividere la qualità per festeggiare un compleanno, quello di Gesù Cristo, e una rinascita illuminata, quella della nostra interiorità più profonda.
Auguri.