Nei giorni scorsi è entrata in vigore la moratoria di 10 anni contro i tagli delle foreste, approvata dal parlamento albanese. In un comunicato stampa, il ministro dell’Ambiente, Lefter Koka, ha parlato di “una decisione storica” che a suo parere “necessita della collaborazione di tutti i cittadini e dell’opinione pubblica per essere attuata come si deve”. Il ministro si è rivolto anche a “tutte le istituzioni incaricate di dimostrare il massimo impegno”. Secondo le autorità albanesi, la moratoria “è stata inevitabile per poter frenare una vera e propria catastrofe”. Il ministro Koka ha parlato anche di “uno sfruttamento incontrollato dei boschi negli anni, tanto che a breve l’Albania avrebbe rischiato di rimanere privata delle superfici verdi”.
Secondo i dati dell’Agenzia europea per l’ambiente, nel periodo 2002-2012 oltre 14% delle foreste in Albania, sono state distrutte. Mentre per le autorità albanesi “solo fra il 2007 ed il 2013 sono stati distrutti o bruciati più di 260 mila ettari di boschi”. Dalla moratoria saranno esclusi soltanto i tagli per la legna da ardere delle popolazioni delle zone rurali. Le autorità albanesi hanno anche precisato che “questo processo sarà condotto dai comuni che poi reinvestiranno i soldi derivanti dalla vendita per piantare nuovi alberi”.