Il settore del turismo e quello ad esso legato dei trasporti si stanno avviando a vivere una fase – decisamente – non rosea dei loro fatturati, per usare una espressione eufemistica.
Ecco cosa abbiamo letto in merito.
La penna è di Chiara Lanari – investireoggi.it.
Coronavirus e crisi nera turismo: TripAdvisor licenzia un quarto dei dipendenti
Steve Kaufen ha comunicato la decisione la settimana lavorativa a quattro giorni per i lavoratori rimasti.
Il settore del turismo è tra i più colpiti dalla crisi coronavirus. A pagarne lo scotto più grande non sono soltanto gli albergatori e il personale delle strutture ricettive, ma anche le piattaforme digitali e i loro dipendenti. Nelle ultime ore sta facendo discutere la decisione presa da TripAdvisor di licenziare un quarto dei suoi lavoratori, mandando a casa 900 persone. La scelta presa dal Ceo dell’azienda Steve Kaufen (tra i cofondatori del noto portale di recensioni) avrà poi ripercussioni immediate su due delle sedi statunitensi della società: chiuderanno i battenti quelle di San Francisco e Boston.
TripAdvisor: i lavoratori rimasti lavoreranno 4 giorni alla settimana
Oltre al licenziamento di 900 persone, Steve Kaufen ha comunicato la decisione la settimana lavorativa a quattro giorni per i lavoratori rimasti. Il provvedimento varrà dal mese di giugno fino al mese di agosto. In questo periodo, inoltre, i dipendenti di TripAdvisor percepiranno uno stipendio ridotto del 20 per cento. Kaufean ha spiegato che le misure prese, per quanto dolorose possano essere, sono indispensabili per il contenimento dei costi in una situazione in cui nessuno può viaggiare.
Anche Uber taglia il personale
Se il turismo piange, il settore dei trasporti non ride, anzi. Come TripAdvisor, anche Uber si è vista costretta a tagliare parte del proprio personale. Secondo le ultime indiscrezioni, si parla di un numero superiore alle 5mila unità. Dara Khosrowshahi, CEO dell’azienda, ha sottolineato che dall’inizio dell’emergenza coronavirus le prenotazioni registrate alla piattaforma hanno fatto segnare un pesante -70 per cento. Il crollo delle richieste di corse da parte degli utenti non è stato ricompensato dal maggior numero di prenotazioni registrate tramite la piattaforma Uber Eats (il servizio di trasporto del cibo a domicilio ideato da Uber nel recente passato).
In casa Uber si annoverano anche le dimissioni rassegnate dallo storico CTO Thuan Pham, che era nel boarding della società dall’anno 2013.