Vicino all’Italia e ponte naturale verso l’area balcanica e l’Est europeo, l’ Albania ha un’economia in continua crescita, un mercato del lavoro giovane, dinamico e molto meno caro che negli altri Paesi sviluppati.
L’Albania è in grado di offrire agli investitori, specie italiani, condizioni vantaggiosissime:
Manodopera e costi di gestione molto bassi;
Tasse sui redditi del 15%;
Nessuna tassa sull’acquisto di proprietà;
Incentivi per gli investitori stranieri.
Secondo l’International Trade Center l’Albania vanta la più alta crescita economica del sud-est europeo. Malgrado la crisi mondiale l’export dei prodotti “ade in Albania” è cresciuto del 23%, i tassi di crescita del Pil si sono mantenuti positivi (+3,3% nel 2009, +3,5% nel 2010, +3% nel 2011, secondo la banca mondiale) così come gli investimenti diretti esteri.
L’Italia è il principale partner commerciale dell’Albania, con scambi pari a 1,95 miliardi di dollari nel 2011 (+28% sul 2010), tra combustibili, minerali ed energia, materiali edili ma soprattutto pelli, tomaie, collanti, filati, puntali e fodere, esportati (sfruttando l’esenzione Iva prevista) come prodotti finiti o semilavorati per calzature.
Non è difficile intuirne i motivi: 72 chilometri di distanza dalla Puglia, clima favorevole, conoscenza della lingua italiana da parte della popolazione albanese, il sistema fiscale, ma principalmente per il basso costo della manodopera: un operaio guadagna tra i 170 ai 425 euro mensili, un ingegnere dai 253 ai 630, un dirigente da 550 a 1.354 euro.
Sull’83% dei prodotti industriali importati dal mercato europeo non si pagano tasse doganali e chi investe nelle zone montuose non paga le tasse per otto anni.
La Banca Mondiale nel rapporto “Doing Business 2012” sui progressi delle economie mondiali a vantaggio di affari e imprese afferma che a Tirana sono sempre più tutelati gli investimenti (16° posto), con maggiori possibilità di ottenere un prestito bancario (24° posto). L’Italia, in termini di paragone, è rispettivamente al 65° e 98° posto.
La Repubblica Albanese si è dotata nel 1993, in materia di legislazione per gli investitori stranieri, di una legge sulla “Protezione degli investimenti stranieri” che ha liberalizzato ed agevolato l’ingresso nel Paese di capitali ed iniziative economiche, tutelando gli investitori stranieri e fornendo loro una serie di garanzie molto ampie. Secondo la legge n. 7764/1993 infatti gli investimenti stranieri vengono considerati liberi e devono essere regolati da condizioni non meno favorevoli di quelle che vengono applicate agli investitori locali, in analoghe circostanze. Rispetto alla precedente disposizione del 1991, il nuovo testo ha infatti abolito le autorizzazioni governative e ha semplificato in modo notevole l’accesso degli operatori stranieri al mercato albanese. La legge attuale non prevede inoltre le restrizioni riguardo all’entità dell’investimento e sono ammesse ad operare anche società con capitale totalmente straniero. L’investimento può riguardare beni mobili ed immobili (per l’acquisto di terreni è tuttavia prevista una normativa specifica), società e partecipazioni al capitale sociale, acquisti di obbligazioni e titoli, proprietà intellettuali, brevetti ecc. Agli investitori stranieri viene inoltre riconosciuto, sulla base di disposizioni legislative, il diritto di trasferire all’estero tutti i proventi relativi agli investimenti effettuati in Albania (utili, dividendi, ecc.).
ALBANIA, UNA VERA RISORSA PER L’ITALIA: POTENZIALE ECONOMICO ENORME E GRANDI RISORSE NATURALI
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