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Albania: partito Lsi non correrà a elezioni comunali

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TIRANA – Il Movimento socialista per l’integrazione (Lsi) non prenderà parte alle elezioni suppletive amministrative che si terranno il 6 marzo. Lo ha annunciato la presidente del partito, Monika Kryemadhi, invitando tutti gli elettori dell’Lsi a votare per i migliori candidati nella prossima tornata elettorale ricordando la scelta delle primarie voluta dalla nuova coalizione nata tra l’Lsi e i candidati sostenuti dall’ex premier albanese Sali Berisha. “È una sfida ai sistemi burocratici all’interno dei partiti politici, e perché no a creare un prodotto dove il codice elettorale ha negato loro il diritto iscriversi con i propri candidati. L’Lsi non fa parte di questo, farà appello a tutti i suoi sostenitori a votare per i migliori candidati, cosa che secondo loro farà a differenza nelle loro città”, ha detto Kryemadhi.

Monika Kryemadhi

La stessa Kryemadhi ha voluto chiarire nei giorni scorsi che l’alleanza tra Movimento socialista per l’integrazione (Lsi) e i candidati sostenuti dall’ex premier albanese Sali Berisha in vista del voto del 6 marzo è temporanea. Secondo la leader dell’Lsi, il partito da lei guidato non ha un obiettivo politico alle elezioni locali nei sei comuni in cui si voterà il 6 marzo ma solo quello di “ripristinare la democrazia”. “Dobbiamo dare ai cittadini l’opportunità di votare”, ha sottolineato la moglie del presidente albanese Ilir Meta, dicendosi “pentita” dell’alleanza elettorale con il Partito democratico guidato da Lulzim Basha alle ultime elezioni politiche del 25 aprile 2021. “Mi sento colpevole di non essermi fidata di Ilir Meta riguardo Lulzim Basha, ad essere onesta”, ha dichiarato Kryemadhi ripercorrendo i comportamenti negli ultimi mesi del leader del Partito democratico e definendolo “un traditore” che ha solamente favorito la permanenza al potere del premier Edi Rama diventando “suo ostaggio”.

L’ex premier Sali Berisha

L’ex premier albanese, Sali Berisha, e la leader del Movimento socialista per l’integrazione (Lsi),Monika Kryemadhi, hanno ufficializzato il primo febbraio l’alleanza dei loro candidati per il voto in programma il 6 marzo in sei comuni dell’Albania. L’alleanza, secondo quanto precisato da Berisha e Kryemadhi, sarà valida solo fino al 6 marzo. Il leader del Partito democratico, Lulzim Basha, ha in ogni caso duramente accusato i due politici per questo sviluppo facendo notare che in questo modo viene rimesso in piedi “tutto quello contro cui noi siamo” ovvero l’asse tra Berisha, il presidente Ilir Meta e il premier Edi Rama.

Il Gruppo di rifondazione del Partito democratico albanese, guidato da Berisha, si candiderà dunque alle elezioni per il rinnovo delle amministrazioni di alcuni comuni in coalizione con il Movimento socialista per l’integrazione (Lsi) e altri partiti di opposizione. Secondo quanto annunciato da Berisha in conferenza stampa, il cartello elettorale si chiamerà Casa della libertà. L’ex capo di governo non ha escluso la possibilità che altri partiti minori possano aggiungersi a questa coalizione, confermando i suoi precedenti appelli a un “grande fronte di opposizione” che si opponga al Partito socialista del premier Edi Rama e al Partito democratico, guidato da Lulzim Basha, in questa tornata elettorale. “Rama ha confiscato il Partito democratico e il suo logo e il suo obiettivo principale è stato quelli impedirci di partecipare a queste elezioni. Parteciperemo a queste elezioni perché qualsiasi forma di boicottaggio non sarà un’opzione per noi. Entreremo in una coalizione e l’Lsi fa parte di questa coalizione. Attualmente stiamo negoziando anche con altri partiti”, ha affermato Berisha. Il Partito democratico di Basha e riconosciuto dalla Commissione elettorale centrale deve ancora annunciare i suoi candidati per i sei comuni di Scutari, Durazzo, Lushnje, Diber, Vore e Rrogozhine. I restanti 55 comuni sono tutti guidati da sindaci socialisti dopo che il Pd, sotto la guida di Basha, ha deciso di boicottare le elezioni locali nel 2019.

Il presidente Ilir Meta

Il presidente albanese, Ilir Meta, ha invitato nelle scorse settimane tutti i cittadini residenti nei comuni in cui si voterà il 6 marzo a recarsi alle urne quale unico modo per ripristinare “l’integrità del voto libero seriamente compromessa”. Le elezioni locali per l’elezione dei sindaci in alcune località dell’Albania si terranno il 6 marzo, secondo quanto stabilito dal presidente albanese Meta, che ha firmato il relativo decreto presenziale nei giorni scorsi. In una nota Meta ha auspicato che questo passaggio elettorale sia un esempio di fiducia, democrazia e voto libero. “Cari cittadini, ho appena decretato il 6 marzo 2022, per lo svolgimento delle elezioni locali per il sindaco di Durazzo, Scutari Vore, Diber, Rrogozhine e Lushnje. Vorrei che questo processo fosse un esempio di fiducia nella democrazia e nella libertà di voto”, ha scritto Meta.

L’attuale partito di governo albanese, il Partito socialista, correrà alle prossime elezioni, nei sei comuni con i sindaci vacanti, contro un’opposizione che invece “è in competizione con sé stessa”, ha dichiarato il premier albanese, Edi Rama, parlando nei giorni scorsi dopo la riunione del gruppo parlamentare del Partito socialista in vista del voto del 6 marzo. “Da una parte, noi presenteremo sei candidati che offrono una nuova possibilità basata sul lavoro concreto. Dall’altra, loro (l’opposizione) presentano 12, 18 o più candidati. Da una parte ci siamo noi, dall’altra loro presentando una ‘dimostrazione di forza’ l’uno contro l’altro alle spese di questi comuni e dei loro stessi elettori”, ha affermato Rama evidenziando che il Partito socialista sfida nel voto del 6 marzo “due Partiti democratici”.

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