ROMA – Si è tenuta la conferenza stampa de “La Sicilia e la Calabria delle donne – Festival del genio femminile in Sicilia”, kermesse culturale che per tutto il mese di marzo, attraverso centinaia di incontri pubblici, metterà al centro il multiforme ingegno femminile, la sua riscoperta, la sua divulgazione. Nato lo scorso anno come “La Sicilia delle donne”, il festival cresce con la sua prima edizione calabrese e l’annuncio per il prossimo anno di un allargamento a Puglia e Basilicata. La forza della rassegna sta nella sua formula ibrida: sia nei territori che in rete. Istituzioni, comuni, scuole, enti, fondazioni, associazioni, singoli studiosi e appassionati hanno liberamente chiesto di essere coinvolti nel progetto, curando la realizzazione degli eventi in loco e disegnando un itinerario alternativo del genio femminile di Sicilia e Calabria. Tutto ciò, per l’edizione 2022, significa 72 eventi per 85 figure di donna in Sicilia e 25 eventi per 40 figure di donna in Calabria.
Alla conferenza stampa di presentazione tenutasi alla Camera dei deputati, la presidente della commissione Cultura, Vittoria Casa, ha affermato che “oggi non possiamo presentare questo Festival senza rivolgere il nostro primo pensiero alle donne e alle madri di Ucraina e di Russia: spero che qualcuno ascolti le loro voci, così come noi cerchiamo di ascoltare e recuperare quelle delle donne dimenticate dei nostri territori, riscoprendo le loro storie e restituendo un’immagine più ricca della nostra identità”. L’appello, ha aggiunto, è a fare un festival diffuso in tutta Italia e ad allargare questa esperienza a tutte le regioni. “In un anno siamo cresciute tantissimo, sia nel numero degli eventi che nella qualità complessiva della nostra proposta: il bello è che questa crescita è innanzitutto in rapporto diretto con l’entusiasmo che abbiamo raccolto intorno a noi”, ha affermato Fulvia Toscano, direttrice culturale de “La Sicilia delle donne”. Infine, Mariangela Preta, direttrice culturale de “La Calabria delle donne”, ha aggiunto che la giornata di oggi “è un passo importante per la riscrittura della storia femminile nel nostro territorio”