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COVID-19. EPPUR CI STIAMO MUOVENDO: L’ITALIA SI E’ FERMATA. LETTERA APERTA DA PONTE ADRIATICO

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Cari italiani, qualcosa si è mosso, finalmente: l’ITALIA si sta fermando.

Le grandi città, ma anche le piccole realtà locali, hanno aderito consapevolmente alle direttive governative.

Chi può è in casa.

Chi deve uscire, lo fa con estrema cautela, per se stesso e gli altri.

Nei negozi tutti si mantiene la distanza di sicurezza, si indossano mascherine e guanti, si mettono a disposizione della salute pubblica salviettine e prodotti igienizzanti.

Tutti si adoperano, con grande rispetto e senso civico.

Si attende che una corsia del supermercato si liberi dal cliente precedente per poi entrarvi e velocemente acquistare quello che ci serve.

Sui marciapiedi si aspetta che passi l’altro, prima di noi.

Ci si osserva anche un po’ guardinghi e ci si ascolta, sperando di non udire nelle nostre immediate vicinanze “persone tossire”, le prime ad essere in enorme difficoltà se pur si tratta solo di un sorso di acqua andato di “traverso”.

Chi ha competenze le sta mettendo in campo con grande devozione e responsabile senso del dovere.

La situazione è paradossalmente surreale.

L’atmosfera “gelatamente” spettrale.

Ma fa parte del “gioco” le cui regole, se pur dure, devono essere rispettate in modo puntuale.

Non ci saranno vincitori entusiasti: tutti stiamo soffrendo per una ragione o l’altra, tra perdite di vite umane, problematiche di natura economica, lontananza dai propri cari e molto altro…

Ci saranno però, anzi ci saremo tutti, rinforzati nel corpo e rinnovati nei pensieri.

E sarà un gran bene, perché la fine dell’emergenza COVID-19 rappresenterà per noi l’inizio di una fase nuova di ricostruzione di un paese che – comunque – fossero andate le cose (anche senza VIRUS CIRCOLANTE), non versava in un buono stato di salute.

In casa, rallentando i ritmi di una vita esterna che ci ha impedito finora di elaborare pensieri positivamente alternativi, iniziamo a riflettere sugli errori commessi da ognuno di noi, riscoprendo – diversamente – quanto di buono abbiamo da dare a noi stessi e tutti gli altri per una rinascita quanto mai necessaria.

Sfruttiamo tutti questo tempo, che “qualcuno” o “qualcosa“ ci sta regalando per rivoluzionare la nostra vita, partendo dal piccolo, comprendendo quali atteggiamenti siano del tutto inutili da perpetrare e quali altri invece molto fruttuosi per il nostro benessere generale.

Allentiamo le pressioni gratuite e stringiamo a noi i valori veri che ci rafforzano, illuminando l’orizzonte che lontano non è.

Abbiamo accanto a noi i bambini, anche loro – finalmente – a godersi un sano relax tra gli infiniti giorni passati a correre tra asili, scuole, palestre, centri di diletto vari, chiusi dentro auto che corrono via a velocità improbabili e si parcheggiano in luoghi impossibili tra le fretta, l’ansia e lo stress che loro per primi assorbono, senza parola proferire.

Osserviamoli con attenzione, come quasi mai ci possiamo permettere di fare.

Li vedremo cresciuti, diversi e saranno loro ad indicarci la retta via da seguire, stringendoci la mano che – mai come in questi giorni – avranno imparato a lavare bene…

A TUTTI IL DOVERE DI SCRIVERE UNA PAGINA NUOVA DELLA NOSTRA STORIA, SU UN FOGLIO BIANCO “GRAZIE” AD UNA MASCHERINA VERDE.

A PRESTO, ITALIANI, CI RITROVEREMO SUGLI SPALTI A TIFARE LA NAZIONALE, UNENDOCI IN UN AFFETTUOSO E REALE ABBRACCIO.

 

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