ROMA – In Italia i prezzi degli alimentari sono cresciuti in media del 7,1 per cento per effetto di aumenti generalizzati di tutti i prodotti a partire dagli oli alimentari di semi (+70,2 per cento) al burro (+22,6 per cento) fino alla pasta (+16,6 per cento). È quanto emerge dall’analisi Coldiretti sui dati Istat a maggio a commento dell’analisi Ocse sull’aumento dell’inflazione. Se i prezzi per le famiglie corrono, l’aumento dei costi – precisa Coldiretti – colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne, dove più di un’azienda agricola su 10 (11 per cento) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività e circa un terzo del totale nazionale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione, secondo il Crea. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170 per cento dei concimi al +90 per cento dei mangimi al +129 per cento per il gasolio. “Occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni”, afferma il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini. “Nell’immediato bisogna intervenire per contenere il caro energia e i costi di produzione con interventi immediati per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro”,
Coldiretti, inflazione alimentare sale al 7,1%
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