Che a essere lasciato in sospeso sia il caffè al bar, di cui potrà gratuitamente usufruire un avventore meno fortunato di chi abbia compiuto questo gesto è notizia non nuova.
Sono diverse le città italiane che hanno sposato questa “giustissima” abitudine, divenuta quasi consolidata prassi.
La new del momento, però, è ben altra.
Rimaniamo al bar.
Continuiamo a parlare di “qualcosa in sospeso”.
Di cosa si tratta, però?
Della pipì.
Eh già.
A Napoli, così come in molte altre città d’Italia, il numero dei bagni pubblici è così scarso che i malcapitati turisti sono “obbligati” a recarsi nei bar, consumare almeno un caffè ed aggiudicarsi – così – il diritto di…fare pipì in tutta libertà.
Da qui, la proposta provocatoria del conduttore radiofonico, GIANNI SIMIOLI: chiunque entri nel bar usufruendo di una consumazione ma non del bagno, può cedere il proprio diritto “acquisito” col cappuccino ed il cornetto a chi abbia necessità impellenti da soddisfare, pur non avendo intenzione di ingerire cibo o bere sostanze liquide (una tortura immane per chi ha la vescica piena)…
In altre parole, si lascia una pipì pagata per qualcuno che sarà – così – libero di entrare nel bar ed andare dritto nella toilette.
Che ne pensate?