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C’è un nemico silenzioso e subdolo che attenta quotidianamente alla nostra linea; non si presenta ma c’è, e non ci permette di perdere neppure un grammo nonostante tutte le nostre attenzioni a tavola. Stiamo parlando di quella che in gergo tecnico viene chiamata infiammazione cronica sistemica di basso grado, una condizione che non va trascurata perché a lungo andare può portare a malattie più grave.
Un organismo infiammato fatica a restare in forma perché ha un metabolismo lento e un intestino infiammato incapace di smaltire i chili di troppo. Gli individui più predisposti alle infiammazione intestinali sono coloro che hanno uno stile di vita sedentario e un’alimentazione ricca di zuccheri raffinati, di cui si nutrono i batteri dannosi per il nostro organismo e che abitano nell’intestino.
Quando l’intestino si infiamma (disbiosi), non lavora in modo corretto, non espelle le tossine che ci fanno ingrassare e di conseguenza ci fa assimilare più del normale i cibi che ingeriamo.
La disbiosi, cioè lo squilibrio fra batteri buoni e batteri cattivi da origine all’infiammazione e favorendo l’aumento di peso, si può combattere correggendo certe abitudini sbagliate a tavola e attraverso l’assunzione di probiotici.
Le armi a nostra disposizione per combattere l’infiammazione sono quindi:
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l’assunzione di probiotici specifici, cioè contenenti Bifidumbacterium lactis e il Rhamnosus;
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riducendo il consumo di certi alimenti, come carni rosse e frattaglie, i salumi, i formaggi grassi e e fritti;
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aumentando il consumo di alimenti di origine vegetale, come frutta e verdure e dei cibi ricchi di Omega 3, come olio extravergine d’oliva e pesce azzurro.
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