Inaugurata ufficialmente nei giorni scorsi la mostra, interamente curata dal critico più “criticante e criticato contemporaneo”, Vittorio Sgarbi, al MART di Rovereto (Trento) che ha per oggetto la danzatrice americana Isadora Duncan.
E’ con Lei e la Sua arte tutta che Sgarbi ha scelto di aprire la sua presidenza del Museo di Arte Moderna e Contemporanea della cittadina Trentina.
“Danzava a piedi nudi con una bianca tunica incarnando l’innocenza della natura, ma la sua vita fu spezzata dalle automobili, simbolo della crescente tecnologia di inizio Novecento”. Uno dei commenti del neo-direttore Sgarbi.
Sono oltre 170 le opere che la ritraggono tra dipinti, sculture, film e documenti.
“…una donna che cambia la storia in un mondo di uomini…Duncan danza la rivoluzione perché esprime il conflitto tra mondo antico e simbolismo che sfocerà di lì a poco nel Futurismo…”. Continua il critico.
A far molto parlare di sé, però, è il dipinto scelto per la copertina del catalogo, a firma di Plinio Nomellini (1914) che appartiene alla collezione privata di Silvio Berlusconi.
Il quadro, intitolato “Isadora Duncan Gioia” è una metà di un dipinto in cui la ballerina viene ripresa a danzare sulla riva del mare dopo la morte dei figli. Fu lo stesso Nomellini a dividerlo in due parti nel 1935, entrambe esposte al MART vicine, ma con diverse cornici.
Il presidente Berlusconi è proprietario di una collezione personale che vanta oltre 3500 di cui, quello preso in prestito dal Museo, secondo Sgarbi è il più bello in assoluto.
Berlusconi che era atteso anche, su personale invito del direttore del Museo, per l’evento di inaugurazione “Gli ho detto di venire non per ossequio al potere di cui non ho bisogno, ma perché il quadro è di una forza straordinaria e sarebbe stata la migliore risposta a Salvini”, così ha dichiarato Vittorio Sgarbi.