Se il regno di questa donna durerà più a lungo, il Madagascar finirà per essere spopolato…Sangue, sempre sangue: è questa la regola della regina Ranavalona, una donna maledetta che considera sprecato il giorno in cui non ordina almeno una mezza dozzina di esecuzioni capitali. Ida Pfeiffer, Last Travels.
Chi era RANAVALONA?
Ranavalona era nata tra il 1782 ed il 1790 nella tribù di Menabe, il cui re governava la parte occidentale dell’isola.
Il Madagascar allora era ancora diviso in 4 regni: Merina, Betsileo, Betsimisaraka e Menabe.
Non essendo riuscito ad unificare quest’ultimo con Merina, il re Radama decise che la politica migliore fosse sposare la figlia maggiore del suo (di Merina) sovrano Andrian-Tsala Manjaka.
Non si hanno notizie di Ranavalona durante i primi anni del matrimonio, se non che – si narrava – avesse un aspetto fuori dal comune.
Il suo aspetto
“Poteva avere un’età compresa tra i 40 ed i 50 anni, il volto era rotondo, il naso piccolo e dritto, le ciglia lunghe, la bocca piccola e carnosa, le pelle nerissima e morbida”.
C’è chi dice ci lei che: “incontrando il suo sguardo si sentiva un brivido di paura lungo tutta la schiena, comprendendo d’improvviso che tutto ciò che le si attribuiva era vero e gli orrori a cui si aveva assistito non avevano bisogno di altre spiegazioni”.
“Gli occhi erano piccoli e lucenti come quelli di un serpente, immobili, pieni di una cattiveria e di una crudeltà che atterrivano”.
Sin da subito Ranavalona fu odiata e temuta da quanti la conoscevano.
I suoi soprannomi
Il British Quarterly la definì “Diocleziano dei giorni moderni”, riferendosi all’imperatore romano che aveva perseguitato i Cristiani.
Ancora oggi Ranavalona è definita “Messalina moderna”, Maria la sanguinaria del Madagascar”, “Regina Maledetta”.
Detestava tutti gli stranieri, indipendentemente dalla loro nazionalità, eccezion fatta per i missionari perché era follemente attratta da alcuni loro oggetti, in modo particolare del sapone e disse – addirittura – loro che sarebbero potuti rimanere nel suo paese a patto che avessero insegnato alle sue genti come utilizzarlo.
Le manie
Ranavalona aveva un rapporto particolare con il bagno.
Si narra che usasse farlo sotto gli occhi di tutti su un balcone che si affacciava sulla città.
Nuda a parte il cappello, si sedeva nella vasca circondata dalle ancelle davanti agli occhi di spettatori che si assiepavano a vederla, applaudendo e facendo apprezzamenti.
Ma questa non era la sua sola eccentricità.
Ranavalona amava collezionare dipinti di epoca napoleonica, coi quali adornava le pareti del palazzo; i suoi vestiti erano una eclettica mescolanza di tessuti e fantasie che sfoggiava durante i numerosi ricevimenti di corte.
La spietata cattiveria
Ranavalona fu una donna spietatissima che impiegò l’omicidio, il massacro, la tortura, la detenzione per sottomettere i propri sudditi.
La sua particolare avversione, che si trasformò in una vera e propria persecuzione contro gli europei, soprattutto cristiani (anche missionari successivamente) arrecò danni incalcolabili al paese.
La morte
Ranavalona morì all’età di 83 anni, lasciando il trono al figlio Radama II.
La storia del mondo intero la ricorda come una delle donne più malvagie mai esistite.